Fatti a motore

Mercato auto Italia, immatricolazioni in calo del 10,8% a novembre. A picco le elettriche: -16,9%

Continua il trend negativo del mercato italiano dell’automobile, alle prese col quarto mese consecutivo in contrazione: dopo il -13,4% di agosto, il -10,7% di settembre e il -9% di ottobre, infatti, novembre viene archiviato con 124.251 immatricolazioni, in calo del 10,8% rispetto alle 139.319 del novembre 2023. Pertanto, il cumulato degli 11 mesi va in […]

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Continua il trend negativo del mercato italiano dell’automobile, alle prese col quarto mese consecutivo in contrazione: dopo il -13,4% di agosto, il -10,7% di settembre e il -9% di ottobre, infatti, novembre viene archiviato con 124.251 immatricolazioni, in calo del 10,8% rispetto alle 139.319 del novembre 2023. Pertanto, il cumulato degli 11 mesi va in rosso per la prima volta da inizio anno, con una flessione dello 0,2%: 1.452.973 immatricolazioni rispetto a 1.455.320 nel periodo gennaio-novembre 2023. Mentre rispetto al periodo pre-covid, gennaio-novembre 2019, la flessione è del 18,2%.

“E’ legittimo prevedere che il consuntivo dell’intero anno chiuderà più o meno sui livelli del 2023, cioè a quota 1.566.000, con un calo sul livello dell’anno che ha preceduto la pandemia, cioè sul 2019, del 18,3%”, spiega il Centro Studi Promotor: “Le ragioni del mancato recupero da parte del mercato dell’auto dell’Unione dei livelli ante-pandemia vanno ricercate essenzialmente nella politica per la transizione energetica nella mobilità dettata all’Unione Europea essenzialmente dall’ambientalismo ideologico. Le conseguenze sono ormai sotto gli occhi di tutti. I diktat, le multe miliardarie ai produttori di auto e la caduta delle vendite hanno determinato, come è noto, una gravissima crisi con chiusure di stabilimenti e licenziamenti in massa e il concreto pericolo dell’invasione dei mercati dell’Unione da parte di prodotti cinesi. D’altra parte, i forti aumenti dei prezzi delle auto hanno prodotto un calo della domanda di auto nuove e un rinnovato interesse per il mercato delle auto usate che gode di ottima salute in quanto beneficia sia della domanda di ceti sociali che non possono più permettersi di acquistare un’auto nuova, che di quella di ceti emergenti, come gli immigrati, che si accontentano di auto usate che in altri tempi sarebbero state rottamate”.

Analizzando le alimentazioni delle auto immatricolate, in novembre il motore a benzina cede 0,3 punti, attestandosi a una quota di mercato del 27,4% (29,1% negli 11 mesi, +1%). Il diesel cede altri 2,1 punti e si ferma in novembre al 12,6% di share (13,9% in gennaio-novembre, -4%), mentre il Gpl perde 0,8 punti, arrestandosi al 9% di quota nel mese e al 9,4% nel cumulato (+0,3 p.p.); nulle le immatricolazioni di vetture a metano nel mese, mentre negli 11 mesi coprono lo 0,1%. Le vetture ibride salgono al 42,6% di share nel mese (+4,7%) e al 40,1% nel cumulato (+3,8%), con un 14,1 per le “full” hybrid e 28,5% per le “mild” hybrid in novembre.

Mentre le PHEV, le ibride ricaricabili, non superano il 3,1% di share (-1% e al 3,3% negli 11 mesi). Fanno peggio del mercato le elettriche: dopo il -12,7% di ottobre, le auto a batteria segnano un -16,9%, per una quota di mercato in contrazione dal 5,6% al 5,3%: nel periodo gennaio-novembre le elettriche rappresentano appena il 4% del mercato.

“L’insieme degli elementi citati sta determinando nel nostro Paese una situazione per molti aspetti paradossale” spiega Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor: “Le vendite di auto nuove sono molto depresse, ma il parco circolante continua ad aumentare e ciò nonostante che la popolazione sia in calo. Prima della crisi da pandemia nel 2019, secondo l’Isfort (Istituto Superiore di Formazione e Ricerca per i Trasporti), il tasso di motorizzazione in Italia era pari a 65,6. Ciò significa che per ogni 100 abitanti circolavano 65,6 autovetture. Nel 2023 questo tasso è salito a 69,4 ma è aumentata anche l’età media delle auto circolanti con ripercussioni negative sia sulla sicurezza della circolazione che sull’ambiente”.