Habemus nomina! Nostro Signore degli abbronzatissimi anche a dicembre Carlo Conti ha finalmente svelato i nomi dei big in gara a Sanremo 2025. La lista conferma la volontà del nuovo direttore artistico di appoggiare il processo di svecchiamento iniziato da Amadeus, senza però rinunciare del tutto a nomi della “vecchia scuola”, forse nel tentativo di conservare un legame stretto con il Sanremo che fu e di evitare una deriva troppo Tim Summer Hits: parliamo ovviamente di Massimo Ranieri e Marcella Bella, stoici habitué della kermesse, che sperano forse in una rinascita pop com’è avvenuto per i Ricchi e Poveri l’anno scorso.
Teche Rai a parte, Carlo Conti ha dimostrato di voler cavalcare a pieno l’onda social/gossippara e quale occasione più ghiotta se non quella di mettere in gara i due nomi più cliccati dell’estate 2024, Tony Effe e Fedez che, dopo aver invaso i social e fracassato non poco gli algoritmi della sopportazione umana con il loro dissing made in Italy, eccoli approdare a Sanremo, con la silente promessa di un po’ di sana polemica pre-sanremese, che non guasta mai.
Immancabile la sezione “prossimi tormentoni estivi” ai quali non si può rinunciare se si vuole confezionare un Sanremo di cui sparlare anche sotto l’ombrellone: Gaia, reduce insieme a Tony Effe da una per nulla invasiva Sesso e Samba, Rkomi e Irama che dopo aver fatto musica (?) insieme per la gioia di adolescenti e mamme di Stiffler, questa volta partecipano separati e pare anche che tra loro ci sia maretta, per via di un litigio scoppiato durante il tour. Insomma, se Sanremo dissing dev’essere, che sia!
Della cricca tormentoni estivi fanno parte, loro malgrado, anche i Coma Cose. Partiti come duo indie/alternative/pop/fusion/triccheballacche, hanno capito che confezionare un pezzo stile Angelina Mango per l’estate (Malavita) era l’unico modo per potersi finalmente pagare il matrimonio tanto atteso. Dunque, eccoli anche quest’anno, finché televoto non li separi. Sempre sulla scia delle rotture di maroni estive, non potevano mancare i The Kolors e la dentatura di Stash e Rocco Hunt, che potrebbe tenere un corso alla Sapienza su come fare soldi con la musica da maggio a settembre. Nella sezione “strafighe sul palco” ecco le immancabili Elodie e Rose Villain, alle quali si aggiunge quest’anno anche la quota “X Factor” con Achille Lauro e Giorgia, rispettivamente giudice e conduttrice dell’attuale edizione del programma, se non altro ci siamo risparmiati Paola che canta senza Chiara. Sono piccole gioie anche queste.
Per quanto riguarda i testi, Carlo Conti ha rassicurato tutti: non si parlerà più di guerra, pace, immigrazione o simili seccanti argomenti, ma di famiglia, sole, cuore e amore. Niente scomode polemiche alla Ghali per intenderci, niente schieramenti da parte di cantanti che finalmente penseranno solo a cantare. Insomma, un po’ di sana disciplina che metta gli artisti al loro posto.
Si prospetta proprio un Sanremo all’insegna delle novità. Infatti, con 30 big al posto dei preventivati 26 più 4 nuove proposte, la novità sarà anche nel tempo in cui il pubblico verrà tenuto in ostaggio: circa sei o sette ore, contro una media di cinque degli anni scorsi. Con buona pace di Cattelan e del suo Dopo Festival. Ad maiora.