Diritti

A Torino il primo corso universitario in “queer studies”. Il professor Vercellone: “Le questioni di genere permeano tutti i saperi”

Per la prima volta un ateneo italiano ospiterà stabilmente un corso universitario in Queer Studies. Accade all’Università di Torino dove nel secondo semestre si terrà un corso da sei crediti su alcuni dei temi principali della teoria queer. Dall’orientamento sessuale e di genere al femminismo fino all’intersezionalità delle diverse forme di discriminazione. Le lezioni saranno […]

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Per la prima volta un ateneo italiano ospiterà stabilmente un corso universitario in Queer Studies. Accade all’Università di Torino dove nel secondo semestre si terrà un corso da sei crediti su alcuni dei temi principali della teoria queer. Dall’orientamento sessuale e di genere al femminismo fino all’intersezionalità delle diverse forme di discriminazione. Le lezioni saranno in inglese e tutte le studentesse e gli studenti dell’ateneo potranno iscriversi. Il titolare della cattedra è Antonio Vercellone, professore associato di diritto privato presso il dipartimento di giurisprudenza.

“Quello che caratterizza questo corso è la sua multidisciplinarietà – spiega il docente a ilfattoquotidiano.it – perché la questione di genere permea tutti gli ambiti del sapere”. Per questo nel corso delle lezioni si alterneranno docenti provenienti da diverse facoltà tra le quali medicina e architettura. L’idea è quella di “adeguarsi a quello che accade da anni nelle università europee e nordamericane” dove già da tempo si tengono corsi di questo tipo. “L’intersezionalità è la chiave di lettura” aggiunge Vercellone specificando che proprio per questo motivo il corso sarà aperto a tutte le studentesse e studenti dell’ateneo. “Potrà così accadere che studenti al sesto anno di medicina si confronteranno con studenti al primo anno di giurisprudenza”. L’obiettivo è quello di “guardare ai dibattiti accademici e scientifici con la prospettiva degli occhi delle persone discriminate, sotto tanti punti di vista come ad esempio etnia e genere”.

La scelta dell’Università di Torino ha già ricevuto le prime contestazioni dalla maggioranza di governo. Il capogruppo leghista in commissione Scienza, Cultura e Istruzione alla Camera Rossano Sasso ha rilanciato la sua polemica contro la diffusione di una presunta ideologia gender: “E’ un nuovo caso di propaganda gender all’interno di un ateneo italiano”, ha detto. Per il deputato leghista “utilizzare il cavallo di troia della lotta alle discriminazioni per portare nelle facoltà e nelle scuole la propaganda ideologica della sinistra radicale LGBTQ+, non servirà a nascondere l’evidente volontà di indottrinamento dei più giovani che l’agenda arcobaleno vorrebbe imporre. L’ideologia gender esiste”. Parole che il titolare del corso di “queer studies” Vercellone, su richiesta de ilfattoquotidiano.it, ha preferito non commentare per non entrare nella polemica politica. “Il nostro corso, che è stato approvato nell’offerta didattica più di un anno fa, si inserisce nell’ambito di un dibattito accademico e scientifico consolidato da anni e sul tema dei ‘queer studies'”, ha detto. “C’è una letteratura accademica internazionale. Noi ci occupiamo di questo. L’alto livello scientifico degli ospiti invitati a tenere le lezioni e dei temi trattati conferma questo approccio”.