Beauty e Benessere

In arrivo il primo vaccino contro l’acne, ma l’esperto frena: “Ho forti dubbi”

Il professor Antonino Di Pietro spiega al FattoQuotidiano.it a cosa potrebbe servire il vaccino e quali sono le cure attualmente disponibili per contrastare l'acne

Contro l’acne, il problema della pelle che affligge il 90% degli adolescenti, è stato annunciato l’inizio della sperimentazione di un vaccino. La notizia arriva da Singapore, dove nei giorni scorsi è stato firmato un memorandum d’intesa tra A*Star, il National skin centre (Nsc) di Singapore e il colosso farmaceutico francese Sanofi. L’obiettivo è avviare una ricerca e una sperimentazione clinica preliminare di un vaccino per l’acne lieve. Nel 2025 inizierà quindi uno studio al quale parteciperanno 200 cittadini di Singapore affetti da questa patologia. Se i ricercatori riusciranno nel loro intento, sarà il primo vaccino di questo tipo.

A che servirà il vaccino
Secondo quanto riportato dal giornale The Straits Times di Singapore, il vaccino punterà a ridurre la gravità dell’acne e forse anche per curare i pazienti. Ricordiamo che l’acne è spesso considerato, erroneamente, un problema estetico. In realtà è una patologia della cute, una condizione infiammatoria cronica della pelle che, in alcuni casi, può essere anche dolorosa e causare lesioni che devono essere drenate. Si stima che siano circa 240 milioni le persone colpite dall’acne. Questo disturbo non deve essere sottovalutato, soprattutto per lo stress emotivo che può causare a chi ne soffre, che a sua volta può portare a un peggioramento. “L’acne è una patologia molto diffusa, in campo dermatologico è tra le principali che affrontiamo quotidianamente – spiega al FattoQuotidiano.it il professor Antonino Di Pietro, Direttore dell’Istituto Dermoclinico Vita Cutis. – e oggi esistono terapie che possono dare buoni risultati”.

Che cos’è l’acne
L’acne è un’infiammazione dovuta a un eccessivo funzionamento delle ghiandole sebacee che circondano la base dei peli (follicoli) e producono il sebo, sostanza grassa che serve a proteggere la pelle. Se il sebo viene prodotto in eccesso, si deposita ostruendo il follicolo e formando dei tappi, i cosiddetti comedoni o “punti neri”. Questa condizione favorisce la proliferazione di batteri normalmente innocui, presenti sulla pelle, che possono provocare infiammazione e infezione all’interno del follicolo ostruito, dando origine a papule e pustole.

Cause
È importante sapere che l’acne non è causata da un solo fattore. “Sono innanzitutto implicati fattori ormonali – precisa Di Pietro -. Per esempio, i maschi sono più colpiti rispetto alle femmine perché entrano in gioco ormoni maschili; mentre nelle donne si può osservare una comparsa o un peggioramento dell’acne in rapporto al ciclo mestruale, durante la gravidanza o in menopausa. Da considerare che l’acne può essere anche espressione di stress, l’uso di alcuni farmaci come cortisone, acido folico, antidepressivi; ma anche legato al consumo di alcuni alimenti come il latte. Anche l’inquinamento può giocare un ruolo nell’insorgenza di questa patologia”. Oltre questi fattori, come spiega il nostro esperto, ne sono implicati altri non ancora completamente noti: “Si ipotizza che le ghiandole del sebo possano essere sensibilizzate dagli ormoni. Tuttavia, nella maggior parte dei casi, dopo l’adolescenza, l’acne tende ad autorisolversi“.

Dubbi sul vaccino
In base a queste premesse, può un vaccino essere efficace contro una patologia prodotta da più cause? “Personalmente, mi auguro che questo vaccino – che, ribadiamolo, ancora non esiste perché sono partiti studi per verificare se sia possibile metterlo a punto – possa bloccare i fattori che fanno emergere l’acne in particolare in chi ne è predisposto, ma per adesso nutro forti dubbi sulla sua realizzazione”.

Le cure attuali
Anche perché abbiamo attualmente buoni rimedi e farmaci che possono risolvere con buona efficacia questa patologia. “Per i casi più gravi, in particolare, c’è l’Isotretinoina, un derivato della vitamina A, che non può essere però assunto in gravidanza: riesce a risolvere la stragrande maggioranza delle forme di acne – continua l’esperto – . Ci sono poi creme e detergenti non farmacologici, contenenti il principio attivo Alusil, che riescono a frenare la produzione di sebo e delle ghiandole sebacee nelle forme di acne più lievi, soprattutto all’inizio della loro comparsa e in età giovanile. Sono utili anche sieri contenenti Fospidina per accelerare la guarigione e migliorare le cicatrici. Infine – conclude Di Pietro – sono consigliati integratori a base di zinco, biotina, myo-inositolo, glutatione”.

Agire sullo stile di vita
Bisogna inoltre dare importanza ad alcune scelte da compiere nel quotidiano. A partire dall’alimentazione. Diversi studi hanno infatti dimostrato che una dieta sana, ricca di frutta e verdura, cereali integrali, pesce possa aiutare a combattere a prevenirle l’acne. O cercare di gestire meglio lo stress, che può esser affrontato dedicandosi ad attività fisica e a hobby che possono portare a uno stato di minore tensione e rilassamento. E infine, attenzione a non schiacciare punti neri o pustole perché può peggiorare l’infiammazione. L’unica eccezione è quando sono piene di pus con la superficie bianco-giallastra. In questo caso bisogna usare un ago sterile sottilissimo da siringa per incidere la pelle, schiacciare con delicatezza per far fuoriuscire il pus e disinfettare.