Il malore occorso a Edoardo Bove durante la partita tra Fiorentina e Inter ha fatto spaventare l’Italia intera. Danilo Cataldi, una volta notate le condizioni del compagno, è subito intervenuto spostando la lingua del compagno con le mani per evitarne il soffocamento. “Sono manovre generosissime, quindi mi tolgo il cappello – ammette Lorenzo Ghini, presidente della Fratellanza Militare di Firenze a cui rispondeva l’ambulanza che ha trasportato Edoardo Bove all’ospedale Careggi– ma in realtà non sono assolutamente indicate“.

Anche Oriano Mecarelli, presidente della Fondazione Lice (Lega Italiana Contro l’Epilessia), si torva d’accordo con Ghini: “Quando per problemi cardiaci (arresto del ritmo, fibrillazione ventricolare, etc) il sangue – spiega in una nota ufficiale – non arriva più al cervello si perde conoscenza e si possono avere anche piccole scosse cloniche agli arti. Anche nella più semplice sincope vaso-vagale (lo “svenimento”) si cade a terra e si possono verificare scosse. In quel caso il cuore riprende a battere abbastanza rapidamente e la coscienza si recupera; non c’è nessuna manovra da fare”.

Tuttavia, se il cuore si ferma o smette di battere più a lungo occorre intervenire immediatamente, o con il massaggio cardiaco, o con l’applicazione del defibrillatore. D’istinto invece chi assiste all’evento, generalmente pensa come prima cosa a spostare la lingua del malcapitato. “L‘opinione popolare è che la lingua in queste situazioni cada all’indietro, fino ad ostruire la trachea. Conoscenza questa del tutto errata“, sottolinea Mecarelli. Che aggiunge: “La lingua è un muscolo e durante una crisi epilettica può andare di lato e finire tra le arcate dentarie serrate, e quindi ferirsi, ma in questo caso tentare di aprire la bocca è pericoloso, sia per le dita del soccorritore (che verranno morse) che per i denti di chi si sta soccorrendo”.

Il presidente della Fondazione Lice poi evidenzia un altro aspetto: “È invece fondamentale disostruire le vie aeree quando un corpo estraneo blocca completamente il passaggio dell’aria, praticando la manovra di Heimlich. Questa manovra consiste nel comprimere il diaframma di persone coscienti, spingendolo verso l’alto, in modo da causare un colpo di tosse (determinato artificialmente dal violento aumento della pressione intratoracica) e la conseguente espulsione del corpo estraneo”.

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