“Siamo in una fase di cessate il fuoco, non è la fine della guerra”, ha detto ieri sera il ministro della Difesa israeliano Israel Katz parlando del conflitto in Libano, nella quale secondo il ministero della Sanità di Beirut dall’ottobre 2023 sono morte 4.047 persone. Ma se per il momento la tregua con Hezbollah regge, le operazioni militari di Tel Aviv contro Hamas non si sono mai fermate. Secondo l’agenzia di stampa palestinese Wafa, nelle ultime ore diversi civili sono rimasti uccisi e feriti nei bombardamenti israeliani su diverse aree della Striscia di Gaza. Fonti mediche hanno riferito che tre palestinesi sono stati uccisi e altri sono rimasti feriti durante le intense incursioni delle forze di occupazione a Deir al-Balah e in una scuola che ospita gli sfollati nel campo di al-Bureij, nella parte centrale dell’enclave. Gli incendi avrebbero causato gravi danni a circa 15 tende, i caccia hanno preso di mira anche le zone settentrionali di Gaza.

Nella Striscia la situazione della popolazione resta difficilissima. “L’incubo non è causato da una crisi logistica ma dalla mancanza di volontà politica e di rispetto dei principi fondamentali del diritto internazionale umanitario”, ha scritto su X Antonio Guterres. “A fronte delle enormi necessità della popolazione – ha spiegato il Segretario Generale delle Nazioni Unite – gli aiuti vengono scandalosamente bloccati“.

L’attenzione di Tel Aviv resta puntata anche sulla Cisgiordania. Questa mattina le Israel Defense Forces hanno reso noto che diversi coloni sono stati arrestati dai soldati per disordini e attacchi contro i palestinesi avvenuti nel nord del West Bank, durante la notte e questa mattina. L’emittente pubblica israeliana Kan ha riferito che 6 persone sono state arrestate. Non è chiaro se siano ancora in stato di fermo.

Agenti dell’Amministrazione civile e della polizia di frontiera hanno operato durante la notte per demolire la costruzione illegale di un avamposto di coloni vicino al villaggio palestinese di Beit Furik, vicino a Nablus. La costruzione illegale dell’avamposto era su terreni privati palestinesi. Durante l’evacuazione dell’avamposto sono state lanciate pietre ferendo due agenti della polizia di frontiera. Poco dopo, i coloni hanno preso d’assalto Beit Furik, “hanno incendiato le proprietà nella zona e lanciato pietre contro il villaggio”, ha detto l’esercito. L’ufficio umanitario delle Nazioni Unite ha dichiarato che gli attacchi dei coloni contro i contadini palestinesi durante la recente stagione della raccolta delle olive nel 2024 sono “almeno triplicati” rispetto agli ultimi 3 anni.

Intanto Katz ha ridotto la detenzione amministrativa di Itai Ben Tsurya, attivista di estrema destra sospettato di essere coinvolto in incendi dolosi e rivolte nei villaggi palestinesi. Invece di essere rilasciato nel marzo 2025, si prevede che Ben Tsuriya verrà dimesso nelle prossime settimane. Il mese scorso il ministro ha annunciato che Israele non utilizzerà più la detenzione amministrativa, ovvero la detenzione senza processo, contro i coloni ebrei in Cisgiordania. “In una realtà in cui gli insediamenti ebraici in Cisgiordania affrontano gravi minacce terroristiche da parte dei palestinesi e ai coloni vengono imposte ingiuste sanzioni internazionali – ha spiegato Katz -, non è appropriato che lo Stato di Israele adotti una misura così severa contro i coloni”.

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