5 dicembre, sera. L’isola di Borkum in Bassa Sassonia si trasforma, e gli stranieri – così come le telecamere – non sono ben accetti: inizia il Klaasohm Festival, tradizione selvaggia per cui sette uomini, travestiti con abiti spaventosi, vanno alla caccia delle giovani donne dell’isola e le picchiano con corna di mucca. Ma dopo anni […]
5 dicembre, sera. L’isola di Borkum in Bassa Sassonia si trasforma, e gli stranieri – così come le telecamere – non sono ben accetti: inizia il Klaasohm Festival, tradizione selvaggia per cui sette uomini, travestiti con abiti spaventosi, vanno alla caccia delle giovani donne dell’isola e le picchiano con corna di mucca. Ma dopo anni dove la festività passa sotto silenzio, ad accendere i riflettori è stato un servizio della tv pubblica Ard, che ha raccolto testimonianze di violenze, ematomi e vergogna e suscitato indignazione in tutto il Paese. Ma se una parte della cittadinanza non vuole che questo accada tutti gli anni, circa 200 donne domenica hanno manifestato sull’isola a favore del mantenimento della controversa usanza, camminando per le strade di Borkum e suonando corni di mucca.
Il servizio tv – La troupe ha filmato come le donne che partecipavano al festival venivano trattenute per strada dai ‘cacciatori’, i cosiddetti Klaasohm, che le colpivano sulle natiche con un corno di mucca. “Perché dobbiamo permettere di subire tutto questo? Pensiamo forse che sia un bene?”, chiede Leonie (nome di fantasia). Dall’altra parte, chi invece è a favore, dice a chi non vuole partecipare di restare a casa. E un ex Klaasohm riferisce di avere partecipato senza remore al pestaggio: “È quello che bisogna fare. Se sei Klaasohm – spiega nel servizio – devi picchiare anche tu”. Dopo pesanti critiche, gli organizzatori hanno annunciato che avrebbero abolito completamente la tradizione. “Noi come comunità abbiamo chiaramente deciso di lasciarci alle spalle questo aspetto e di continuare a concentrarci su ciò che definisce veramente il festival: la solidarietà degli isolani“, ha affermato l’’Associazione dei giovani di Borkum’. La deputata dei Verdi, Meta Janssen-Kucz, che vive a Borkum, ha accolto con favore la decisione: “Questo chiaro ‘no’ alla violenza contro le donne era atteso da tempo”. La tradizione della ‘Klaasohm’ continuerà, “soprattutto se in futuro non si ricorrerà più alla violenza”, ha dichiarato la deputata in un comunicato stampa.
La manifestazione pro – Non tutte le abitanti di Borkum però, la pensano allo stesso modo. Alcune donne infatti domenica sono scese in piazza sull’isola: “Non permetteremo che la Klaasohmfest venga rovinata”, era scritto su uno dei loro striscioni. Secondo la polizia, si è trattato di una protesta spontanea e pacifica. Gli agenti presenti sull’isola non erano a conoscenza della protesta in anticipo, ma hanno poi scortato le manifestanti. In risposta alle critiche, la ministra degli Interni della Bassa Sassonia, Daniela Behrens, ha spiegato di non vedere nei costumi e nelle tradizioni una giustificazione per la violenza contro le donne. Tutti i visitatori del ‘Klaasohm’ dovrebbero poter festeggiare senza temere attacchi violenti, la polizia lo garantirà giovedì, ha dichiarato Behrens. All’origine della tradizione, che risale al 1700, la caccia alle balene, che portava gli uomini dell’isola per lunghi periodi in mare, lontano da casa. Al ritorno, però, per ristabilire l’autorità dopo che il governo di Borkum era stato gestito dalle donne, le picchiavano davanti all’intero villaggio.