La giudice del tribunale di Catania Iolanda Apostolico si è dimessa dalla magistratura. Le dimissioni saranno effettive dal prossimo 15 dicembre e sono state accolte oggi dal plenum del Consiglio superiore della magistratura. Il suo nome era finito al centro del dibattito pubblico dopo che, lo scorso ottobre, aveva firmato un decreto col quale non convalidava il trattenimento di un richiedente asilo rinchiuso a Pozzallo, disapplicando il cosiddetto decreto Cutro del governo per incompatibilità con la normativa europea. Il governo annunciò immediatamente il ricorso. “Sono rimasta basita di fronte alla sentenza del giudice di Catania, che con motivazioni incredibili rimette in libertà un immigrato illegale, già destinatario di un provvedimento di espulsione, dichiarando unilateralmente la Tunisia paese non sicuro e scagliandosi contro i provvedimenti di un governo democraticamente eletto”, scrisse la premier Giorgia Meloni su Facebook.

Nei giorni seguenti, poi, la pubblicazione di un video che la riprendeva quando nel 2018 si unì alle proteste contro i decreti sicurezza dell’allora governo Conte, la giudice diventò il bersaglio della maggioranza di governo, simbolo di una magistratura che “ostacola l’esecutivo nel contrasto all’immigrazione irregolare”. “Le notizie sull’orientamento politico del giudice che non ha convalidato il fermo degli immigrati sono gravi ma purtroppo non sorprendenti”, commentò il ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, che di quei decreti era stato il padre in veste di ministro dell’Interno. E che ricevette il video su Apostolico e lo postò sui social senza mai chiarire quale fosse la sua fonte. In difesa della collega rispose l’Anm, ma da allora i toni non si sono più abbassati e la querelle sui Paesi d’origine sicuri, adesso sotto esame in Cassazione e alla Corte di giustizia europea, iniziò proprio con quel primo pronunciamento firmato da Apostolico.

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