Carlo Lucarelli, Zerocalcare, Sio, Fumettibrutti sono soltanto alcuni dei nomi che hanno deciso di non partecipare all’edizione 2024 della fiera dell’editoria Più Libri Più Liberi dopo il caso Caffo (con il contestato invito al filosofo, imputato per maltrattamenti ai danni dell’ex compagna, ndr), le giustificazioni della curatrice Chiara Valerio invocando la “presunzione d’innocenza”, poi la retromarcia e le scuse tardive tra le polemiche. Sullo sfondo di un’edizione dedicata alla memoria della vittima di femminicidio Giulia Cecchettin. Nel giorno dell’inaugurazione della kermesse, presente pure il ministro della Cultura Alessandro Giuli, è però la stessa Valerio a tagliare corto al Fattoquotidiano.it, minimizzando sulle assenze: “Con che spirito tornare a parlare di editoria, dopo il caso Caffo, le scuse, le tante rinunce? Non stiamo glissando nulla, le rinunce non sono tante, le scuse sono state sincere, gli spazi sono stati concessi. Questo è quello che abbiamo pensato di fare”. Per poi stoppare ulteriori domande.
Mentre dall’organizzazione è la presidente della fiera Annamaria Malato a difendere la curatrice: “Non è un mistero che le discussioni non sono mai mancate. Oggi solo una parola: abbiamo già scritto di essere dispiaciuti di aver urtato e ferito sensibilità, non volevamo. Sul tema della violenza alle donne e dei diritti abbiamo creato un’attenzione su questo palco già da 15 o 20 anni. Noi crediamo nel valore del dibattito, ma purché civile: forse non sempre quello che è avvenuto nei confronti di Chiara Valerio si è tenuto entro questi confini“. “Le rinunce anche poche sono sempre dolorose, chiaramente ogni atteggiamento o posizione civile lo rispettiamo pienamente. Ma non capisco il ragionamento sulle scuse non accettate. Le scuse sono scuse, forse bisognerebbe smetterla di litigare e cominciare a confrontarsi”, ha aggiunto pure il direttore Fabio Del Giudice.
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