Isolamento politico, errori di valutazione, la passione della consorte per le borse griffate. Analisti e media locali spiegano con questi tre elementi la decisione di Yoo Suk-yeol di instaurare, per poi revocare, la legge marziale in Corea del Sud per la prima volta in 44 anni. Nella mozione di impeachment presentata dai partiti dell’opposizione si legge che il presidente “ha violato gravemente e ampiamente la Costituzione e la legge” e che l’imposizione della legge marziale è stata “motivata non da preoccupazioni per la sicurezza nazionale ma dall’intento di eludere le indagini sulle accuse di rilievo penale che coinvolgono il presidente Yoon e la sua famiglia“.

L’ex giurista divenuto presidente ha dovuto affrontare forti pressioni nelle ultime settimane, con l’Assemblea nazionale controllata dall’opposizione pronta a votare una mozione per mettere sotto accusa Choe Jae-hae, presidente del Board of Audit and Inspection, e tre procuratori chiave con l’accusa di non aver indagato correttamente su sua moglie, Kim Keon-hee: la first lady avrebbe accettato regali come una lussuosa borsa di Christian Dior del valore di 3 milioni di won (2.200 $) e partecipato a una turbativa di mercato da 42 milioni di dollari che coinvolgeva Deutsch Motors Inc., una grossa società di importazione di automobili dall’estero quotata in Borsa.

Il caso era scoppiato a fine 2023, quando il canale YouTube Voice of Seoul aveva pubblicato un video che mostrava Kim accettare la borsa Dior da tale Choi Jae-young, pastore coreano-americano che aveva filmato lo scambio nel settembre 2022 con una telecamera nascosta. Era partita l’indagine e l’accusa aveva scoperto che sei conti intestati alla signora erano stati utilizzati dall’ex presidente della Deutsch Motors Kwon Oh-soo per manipolare il mercato. A settembre 2024 una corte d’appello ha dichiarato colpevoli Kwon Oh-soo, concludendo che Kim non era a conoscenza del piano: per i giudici la donna aveva affidato i suoi conti all’ex capo della Deutsch Motors per ottenere guadagni dagli investimenti, senza sapere che venivano utilizzati per la frode. Quando il 17 ottobre Kim è stata prosciolta dalle accuse, Yoon si è scusato pubblicamente per l’accaduto ma si è rifiutato di autorizzare un’indagine più approfondita, alimentando le critiche dell’opposizione. E il Partito Democratico della Corea, che detiene la maggioranza dei seggi nell’Assemblea Nazionale, ha tacciato Choe e altri procuratori di parzialità e negligenza nella gestione delle indagini.

Sul fronte politico, poi, Yoon si sarebbe scontrato con Han Dong-hoon, presidente del People Power Party al potere, un tempo suo alleato. “Il fatto che il presidente abbia dichiarato la legge marziale senza consultare i suoi consiglieri mostra un apparente stato psicologico di isolamento – ha spiegato al Korea Herald Park Chang-hwan, analista politico e professore della Jangan University -. Quando le persone si sentono all’angolo, tendono a prendere decisioni assurde”,”Questo crescente isolamento all’interno del suo stesso partito e la continua ricerca di responsabilità da parte dell’opposizione lo hanno spinto a prendere misure estreme”, ha aggiunto il docente, secondo cui la scelta di imporre la legge marziale sarebbe stato “l’ultimo frenetico, disperato tentativo” di evitare la capitolazione nel bel mezzo di una china discendente che secondo gli ultimi sondaggi lo ha portato a toccare il picco minimo del 17% nel gradimento dei coreani.

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