“È iniziato tutto con un piccolo taglio sul labbro”. Danielle Sherer, zia di Lockie Seddon, racconta con la voce rotta dal dolore al Daily Mail l’improvvisa scomparsa del nipote 20enne, morto a causa di un’infezione da stafilococco aureo che si è diffusa rapidamente al cervello. Il giovane papà australiano lascia la compagna Claire, incinta di 15 settimane, e i loro due figli, Mason e Jax.
“La mattina dopo essersi accorto del taglietto, Lockie si è svegliato febbricitante e con gli occhi gonfissimi, e ha detto alla sua compagna: ‘Sto morendo'”, racconta la zia Danielle. La corsa in ospedale è stata immediata, ma nonostante gli sforzi dei medici, Lockie non si è più risvegliato dal coma farmacologico. “Un giorno era sano, e il giorno dopo non c’era più”, spiega la donna, ancora incredula. “Lo specialista in terapia intensiva ha detto di non aver mai visto un’infezione da stafilococco aureo comportarsi in questo modo”.
La morte di Lockie ha lasciato la sua famiglia in uno stato di shock e incredulità. Claire, tormentata dai sensi di colpa, si chiede se avrebbe potuto fare qualcosa per evitare la tragedia: “Quando abbiamo parlato con gli specialisti, ho chiesto loro: ‘C’era un modo per saperlo?‘”, racconta Danielle. “E hanno detto che non c’era modo di prevederlo e che nessuno avrebbe potuto fare nulla“.
Il Daily Mail scrive che Lockie era “un ragazzo amato da tutti, un padre amorevole e un compagno devoto”: “Era un vero ‘cocco di mamma’”, ricorda la zia. “La povera mamma riceveva almeno cinquanta chiamate al giorno da lui!“. La sua scomparsa lascia un vuoto incolmabile, soprattutto per Claire, che ora dovrà crescere i loro tre figli da sola: “Claire è in attesa di una bambina”, conclude zia Danielle. “Purtroppo, non potrà mai conoscere suo padre”.
Ma cos’è lo staffilococco aureo? E’ un batterio comune che vive sulla nostra pelle e nelle mucose senza causare problemi. Tuttavia, in presenza di ferite o di un sistema immunitario indebolito, può scatenare infezioni potenzialmente letali. Il contagio avviene principalmente attraverso il contatto fisico, oggetti contaminati o l’aria. I sintomi variano a seconda della parte del corpo colpita:
Infezioni cutanee: brufoli, foruncoli, impetigine, cellulite.
Infezioni ossee: dolore, calore, gonfiore, febbre.
Endocardite: sintomi simil-influenzali, tachicardia, dispnea.
Polmonite: febbre alta, tosse, dolore al petto.
Sindrome da shock tossico: febbre alta, ipotensione, diarrea, vomito.
Intossicazione alimentare: nausea, vomito, crampi addominali, diarrea.
La diagnosi avviene tramite coltura di campioni e antibiogramma. Il trattamento prevede antibiotici specifici, a seconda del ceppo batterico. I tempi di guarigione variano a seconda della gravità dell’infezione. La prevenzione è fondamentale e si basa su una buona igiene, lavaggio frequente delle mani e copertura di tagli e ferite.