Roma, 10 dic. (Adnkronos Salute) - Sfatare falsi miti che ancora accompagnano il diabete di tipo 1 e sottolineare l'importanza di una diagnosi precoce per una patologia che colpisce circa 300.000 persone in Italia. E' questo il principale obiettivo della campagna 'Un passo avanti', voluta da Sanofi per promuovere una corretta informazione sul diabete autoimmune di tipo 1. L'iniziativa, presentata oggi a Roma, invita a rendersi protagonisti di un movimento di consapevolezza e responsabilità affinché le complicanze associate al diabete di tipo 1 non compromettano più la qualità di vita delle persone in modo irreversibile.
Questa patologia autoimmune cronica rappresenta il 10% dei casi totali di diabete e pone sfide quotidiane sia alle persone con diabete di tipo 1 che alle loro famiglie. Meno conosciuto del diabete di tipo 2, il diabete autoimmune di tipo 1 (TD1) è una malattia complessa e insidiosa; il sistema immunitario attacca per errore alcune cellule del corpo, scambiandole per nemiche e distruggendole. Insorge solitamente in età pediatrica e, se non diagnosticato tempestivamente, può portare a complicanze gravi come la chetoacidosi diabetica, una condizione potenzialmente fatale. Oggi, purtroppo, il 40% delle diagnosi avviene in ritardo, a seguito di un episodio di chetoacidosi, quando la patologia ha già compromesso il metabolismo, causando rischi irreversibili per la salute. Tra i sostenitori della campagna spicca Massimo Ambrosini, ex campione di calcio e padre di un bambino con diabete autoimmune di tipo 1, che si fa portavoce dell'importanza di una maggiore consapevolezza su questa patologia. 'Un passo avanti' si propone di sensibilizzare e responsabilizzare le persone nella gestione del diabete autoimmune di tipo 1, coinvolgendo in particolare genitori, individui con patologie autoimmuni e i familiari di primo e secondo grado di chi vive con il diabete autoimmune di tipo 1.
Tra i presenti alla conferenza stampa anche Giorgio Mulé vicepresidente della Camera dei deputati: "Accanto alla prevenzione medica c'è un altro tipo di prevenzione, non meno importante, che è quella di tipo culturale. Per questo - sostiene il deputato di Fi - è fondamentale la campagna 'Un passo avanti' nella gestione del diabete di tipo 1. Lo fa nel luogo dove questa genetica culturale deve partire: la scuola. Ed è fondamentale che a farsi promotrice di questa iniziativa sia un'azienda impegnata sul fronte della salute che fa della prevenzione un fattore fondamentale". Tra le principali iniziative spiccano il lancio del hub digitale diabeteunpassoavanti.it, che mette a disposizione materiali pratici, testimonianze dirette e contenuti educativi per approfondire la conoscenza sul diabete di tipo 1. Il sito si propone come un punto di riferimento per chi desidera saperne di più su questa patologia autoimmune cronica, le sue implicazioni e le strategie di gestione.
"La scuola riveste un ruolo centrale nel sensibilizzare non solo i bambini, ma anche le loro famiglie, ed è il luogo ideale per sviluppare un progetto educativo - sottolinea Giovanni Russo, capo Segreteria del sottosegretario di Stato del ministero dell'Istruzione e del Merito - E' qui che si costruiscono consapevolezza e valori fondamentali come l'inclusione e la solidarietà. Parlare di patologie come il diabete di tipo 1 nelle scuole non significa soltanto informare, ma contribuire a creare una cultura basata sulla condivisione e sul supporto reciproco. Gli insegnanti, infatti, non sono solo trasmettitori di conoscenze, ma veri facilitatori di esperienze, capaci di aiutare bambini e famiglie a comprendere e affrontare questi temi. Attraverso il dialogo e l'inclusione, la scuola può fare davvero la differenza, educando le nuove generazioni al rispetto e alla cura verso chi affronta patologie in giovane età come il diabete di tipo 1".
Un elemento distintivo della campagna è il progetto educativo rivolto agli alunni delle scuole primarie, avviato nelle 4 regioni pilota (Lombardia, Marche, Campania e Sardegna) dove è già attivo lo screening per il diabete di tipo 1 varato dalla legge n. 130 del 15 settembre 2023. Questo approccio mirato ha l'obiettivo di garantire un impatto concreto sulla sensibilizzazione e sulla consapevolezza dell'importanza di riconoscere segni e sintomi e anticipare la diagnosi. In collaborazione con Librì, editore specializzato in campagne educative, e con il patrocinio della Società italiana di diabetologia (Sid), dell'Associazione nazionale dei medici diabetologi (Amd), della Società italiana di endocrinologia e diabetologia pediatrica (Siedp), della Federazione italiana dei medici pediatri (Fimp), della Società italiana di pediatria (Sip), di Diabete Italia e Fondazione italiana diabete, Sanofi ha ideato il progetto 'Elio e il giorno del coraggio'. Questo progetto coinvolge bambini, famiglie e insegnanti, sensibilizzando sulla possibilità e sull'utilità dello screening per il diabete di tipo 1, attraverso una storia coinvolgente che stimola i più piccoli a superare le proprie paure e a comprendere l'importanza della prevenzione. Una narrazione pensata per ispirare le nuove generazioni e favorire una maggiore consapevolezza. A oggi sono stati distribuiti gratuitamente oltre 1.000 kit, uno per ciascuna classe, coinvolgendo più di 25.000 persone, tra bambini, insegnanti e genitori. Ogni kit comprende il libro illustrato 'Elio e il giorno del coraggio' e un leaflet informativo per le famiglie. I kit sono disponibili e possono essere richiesti dagli insegnanti attraverso il sito diabeteunpassoavanti.it.
Il programma di screening, avviato nel 2024, rappresenta una pietra miliare nel percorso che mira ad anticipare la diagnosi ed evitare un esordio critico di una patologia complessa come del diabete autoimmune di tipo 1, che ancora troppo spesso si manifesta attraverso un episodio di chetoacidosi che rappresenta purtroppo una vera e propria 'sliding door' nella vita delle famiglie e dei bambini. Il test, semplice e indolore, consente di individuare precocemente la presenza di autoanticorpi nei bambini di 2-3 e 6-7 anni, segnalando eventuali rischi prima ancora che compaiano i sintomi. Grazie a questa diagnosi tempestiva, è possibile intervenire in modo più efficace, migliorando le prospettive di gestione della malattia e riducendo le complicanze.
Con la campagna 'Un passo avanti' - riporta una nota - Sanofi aggiunge un elemento concreto al suo impegno in termini di ricerca per ritardare la progressione e l'insorgenza della malattia per contribuire a rendere migliore la vita di molte persone con diabete.
"Grazie alla nostra esperienza nel campo dell'immunologia e alla profonda conoscenza dei complessi meccanismi che regolano il funzionamento del sistema immunitario, abbiamo la concreta ambizione di trasformare radicalmente anche il trattamento del diabete di tipo 1, agendo in modo mirato nella rimodulazione del sistema immunitario - evidenzia Alessandro Crevani, General Manager Business Unit General Medicines Italy & Malta, Sanofi - La nostra ricerca e sviluppo è oggi focalizzata su molecole e meccanismi d'azione tecnologicamente innovativi con cui puntiamo a ritardare l'esordio di questa malattia e, in futuro, a prevenirlo del tutto. Forti della nostra lunga tradizione nella cura del diabete e di altre malattie croniche, abbiamo creato un'area dedicata all'immuno-diabetologia per mettere il frutto della nostra innovazione al servizio delle persone con diabete di tipo 1, migliorando la qualità della loro vita e contribuendo al progresso del Sistema Salute".
Con la campagna di sensibilizzazione 'TD1 Un passo avanti', conclude, "vogliamo favorire la consapevolezza sull'importanza della diagnosi precoce e del trattamento tempestivo, dando un contributo concreto al nostro Paese nella lotta a questa malattia".