“Ti taglio la testa” e “vi brucio tutti”. Sono le parole pronunciate in un ufficio al settimo piano del Palazzo di Giustizia di Milano, dove un indagato per stalking, per il quale la Procura aveva chiesto l’archiviazione, ha dato in escandescenza minacciando l’ex moglie, che si era opposta all’archiviazione, e arrivando quasi ad aggredire fisicamente non solo lei, ma anche la sua avvocata e la stessa giudice dell’udienza.

Dopo quasi un quarto d’ora di minacce, insulti e grida che hanno terrorizzato tutti i presenti nella stanza – con la giudice per le indagini preliminari Sonia Mancini che si è trovata l’uomo che le inveiva contro ad una distanza di pochi centimetri dal volto – un vigilantes della sicurezza privata del Palazzo è riuscito a portarlo fuori dall’ufficio del magistrato. Poi, sono intervenuti i carabinieri del presidio interno per identificarlo e denunciarlo e anche il presidente del Tribunale di Milano Fabio Roia per prendere tutte le informazioni necessarie per redigere un’annotazione.
L’uomo, da quanto si è saputo, ha iniziato a manifestare tutta la sua violenza e rabbia dopo un intervento nell’udienza, che era da poco cominciata, del legale dell’ex moglie, che si era opposta all’archiviazione richiesta, invece, dalla pm Maria Cardellicchio su condotte di stalking contestate fino al 2022. Ora, dopo quanto è successo, è molto probabile che le indagini vengano subito riavviate e si arrivi anche a un misura cautelare nei confronti dell’indagato.

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