Il governo francese di Michel Barnier è stato sfiduciato in Parlamento dall’opposizione di destra e di sinistra riunite per l’occasione. La ragione principale sta nelle misure economiche proposte per contrastare il deficit di bilancio previsto per il 2024.
Il problema principale che ogni governo di uno stato democratico deve affrontare è sempre e necessariamente quello della finanza pubblica: infatti uno stato democratico deve erogare servizi, previdenza e assistenza, che sono costosi, ma non ha risorse proprie: si finanzia attraverso la tassazione dei cittadini. Uno stato comunista di tipo sovietico ha in teoria risorse proprie in quanto detiene la proprietà, e quindi il profitto, dei mezzi di produzione; ma il comunismo di tipo sovietico ha fallito ogni volta che è stato tentato e non sembra una alternativa percorribile; certamente non lo è in Europa.
Ci sono essenzialmente quattro modi attraverso i quali uno stato democratico può fare fronte al costante aumento del costo dei servizi, che possono essere variamente combinati tra loro:
1) la soluzione “virtuosa” è una efficace politica del lavoro che aumenti la produzione di beni e quindi la ricchezza del paese;
2) la soluzione “di sinistra” è aumentare le tasse e la loro progressività;
3) la soluzione “di destra” è sottofinanziare i servizi;
4) la soluzione populista è aumentare il debito pubblico e scaricare il peso dei servizi sulle generazioni future, accettando comunque il grave carico degli interessi.
La soluzione virtuosa, apparentemente la più desiderabile, non è facile da realizzare: la crescita economica dei paesi avanzati è piuttosto lenta. La soluzione di sinistra è malvista dagli elettori: per quanto si possa aumentare la progressività delle imposte e far pagare di più chi ha maggiori possibilità, l’elettorato non vede di buon occhio le tasse. Padoa Schioppa aveva giustamente detto che le tasse sono “una cosa bellissima” ma aveva convinto pochi elettori. La soluzione di destra sarebbe ugualmente malvista dall’elettorato ma è più facile da nascondere: il governante può definanziare i servizi promettendo che questo produrrà maggiore efficienza e poi scaricare la colpa di quello che non funziona sui lavoratori addetti – questo era il metodo di Berlusconi e Brunetta, tornato in auge col governo attuale. La soluzione populista infine non è affatto una soluzione ma un imbroglio, che funziona temporaneamente nel presente ma aggrava il problema nell’immediato futuro.
Per le opposizioni non è difficile criticare il governo sulle manovre economiche: sono comunque impopolari e criticandole si guadagnano voti. Però quando le opposizioni arrivano al governo il problema da risolvere e le soluzioni possibili sono sempre quelli; inoltre gli elettori che hanno creduto alla propaganda contro il governo precedente saranno delusi e diranno: “sono tutti uguali!”. Inoltre in Francia le opposizioni che hanno fatto cadere il governo sono di segno opposto: possono distruggere, ma non costruire perché tra loro incompatibili e quindi incapaci di formare una maggioranza alternativa.