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“Ville e appartamenti super lusso da 120 mila euro al metro quadro e un porto privato”: ecco Mareterra, il nuovo quartiere del Principato di Monaco

È stato costruito su sei ettari di terreno sottratti al mare e al progetto hanno lavorato i grandi nomi dell'architettura contemporanea, tra cui l'italiano Renzo Piano

Sorge a Montecarlo il primo ‘ecodistretto’ del Principato, costruito su sei ettari sottratti al mare: si chiama ‘Mareterra’ ed è un quartiere pedonale, creato dal nulla, a cavallo tra l’acqua e la terra, con nuovi complessi residenziali, ristoranti, negozi e un parco. Ha la forma di una curva che segue l’andamento della costa e si allunga verso il mare, nello spazio tra il Grimaldi Forum e il tunner Grand Prix. “Questo è un progetto che trasforma Monaco, il nostro primo ecodistretto – dichiara il principe Alberto all’apertura -. Mareterra si integra alla perfezione con la nostra costa e verrà considerato un’estensione naturale del territorio”.

Due miliardi di euro il costo del progetto, a cui hanno lavorato i nomi grandi dell’architettura contemporanea. A partire da Renzo Piano, voluto dal principe in persona, che ha inaugurato il suo ‘Le Renzo’, un complesso residenziale da 17 piani, lungo 125 metri. Maestoso, ma con solo 50 appartamenti, tutti dai 400 mq in su e un superattico da 4 piani. Gli altri quattro complessi residenziali, invece, sono stati creati da Valode & Pistres Architectes, mentre Norman Foster, Tadao Ando e Stefano Boeri hanno progettato le ville sulla collina.

Se qualcuno spera di trasferirsi al Principato, purtroppo, dovrà ricredersi, perché tutti gli immobili costruiti per il progetto Mareterra sembra siano già stati venduti, ancora prima che venissero completati i lavori. E con cifre record che, secondo fonti ufficiose, avrebbero raggiunto i 120 mila euro al metro quadro.

Nel corso dei decenni l’amministrazione ha operato affinché si riuscissero a costruire nuove residenze per una popolazione, quella monegasca, in crescita costante: “Siamo consapevoli del fatto che la cosa più sostenibile sarebbe non costruire affatto – aggiunge Céline CaronDagioni, ministra responsabile delle Infrastrutture e dell’Ambiente -. Ma la popolazione cresce e il nostro territorio è limitato, stretto tra le montagne e il mare. Abbiamo creato un progetto esemplare di collaborazione tra pubblico e privato che potrà servire da esempio ad altri Paesi nella stessa nostra situazione”.

Ed è con l’obiettivo di dare più soluzioni abitative ai residenti monegaschi, che il Principato ha varato una serie di progetti espansivi, otto in totale, di cui Mareterra è l’ultimo e il più sostenibile in termini di impatto ambientale. Gli edifici, infatti, sono stati realizzati con nuovi metodi di costruzioni e materiali eco-compatibili. Sono stati installati oltre 9 mila mq di pannelli solari, per cui l’energia proverrà da fonti sostenibili, e le pompe a calore geotermiche useranno l’acqua del mare per fornire ai residenti aria calda o fredda a seconda delle esigenze.

Non solo, perché nell’ambito della realizzazione del progetto sono anche stati piantati oltre mille alberi, tra sentieri pedonali e piste cliclabili, mentre sui terreni sotratti al mare sono stati creati corridoi e barriere artificiali per incoraggiare la fauna marina a colonizzare la nuova costa. “Mareterra è un progetto pilota pionieristico di costruzione sull’acqua, studiato per resistere al previsto innalzamento del livello del mare Mediterraneo. Abbiamo lavorato a questo progetto per dieci anni, quindi abbiamo avuto il tempo e le risorse necessarie per fare le cose bene”, conclude Guy-Thomas Soussan-Levy, managing director di Mareterra.