È morto Paolo Pillitteri, sindaco socialista di Milano dal 1986 al 1992 ed ex cognato di Bettino Craxi. L’ex politico, che proprio oggi avrebbe compito 84 anni, è deceduto nel capoluogo lombardo. Deputato per il Partito Socialista in due legislature – la nona e l’undicesima – Pillitteri aveva sposato Rosilde Craxi, sorella dell’ex leader del […]
È morto Paolo Pillitteri, sindaco socialista di Milano dal 1986 al 1992 ed ex cognato di Bettino Craxi. L’ex politico, che proprio oggi avrebbe compito 84 anni, è deceduto nel capoluogo lombardo. Deputato per il Partito Socialista in due legislature – la nona e l’undicesima – Pillitteri aveva sposato Rosilde Craxi, sorella dell’ex leader del Psi, morta nel 2017. Cinque anni più tardi, l’ex sindaco di Milano si era risposato con Cinzia Gelati.
Sindaco della cosiddetta “Milano da bere”, dopo aver lasciato Palazzo Marino era rientrato a Montecitorio. Ricevette – insieme a un altro ex sindaco, Carlo Tognoli – un avviso di garanzia nell’ambito dell’inchiesta Mani Pulite con l’accusa di ricettazione di 500 milioni di lire. Per quella vicenda, l’ex sindaco fu poi condannato a 4 anni per corruzione nel processo Aem, ottenendo la riabilitazione nel 2007 e tornando così incensurato. Assolto in appello dopo la condanna in primo grado per finanziamento illecito al processo Enimon, è uscito da altri due processi con assoluzione e prescrizione. “Ha avuto un’esistenza assai ricca, nel bene e nel male. Ed è ciò che più conta nel nostro passaggio terreno (anche se poteva essergli risparmiato un decennio di persecuzione giudiziaria) – ha scritto il figlio Stefano, già assessore comunale nella Giunta di Letizia Moratti – Ma ciò che ancora più conta è che resta e resterà nel cuore di tante persone”.
Nato a Sesto Calende, il 5 dicembre 1940, importante esponente del Partito Socialista Italiano, alla guida della giunta comunale mise in piedi un’alleanza politica con la Democrazia Cristiana, che ricalcava la coalizione del pentapartito nazionale. Nel 1987, a seguito di dissidi con il principale alleato, varò un’inedita giunta rosso-verde con il Partito Comunista Italiano e la Federazione dei Verdi. Alle elezioni comunali del 1990 riporta un significativo successo personale con un Psi attestato, in città, sul 20% dei voti totali.
Storico fu un suo litigio dopo tre giorni di blocco degli autobus, quando era primo cittadino, con un sindacato autonomo dei tramvieri di Atm, vicino alla Lega Nord, accusati – in un faccia a faccia nel deposito di via Palmanova – di essere “la vergogna di Milano” nonché “fascisti, razzisti, nazisti, squadristi e straccioni“. In qualità di giornalista, Pillitteri ha collaborato con il quotidiano socialista l’Avanti! ed è stato condirettore del quotidiano L’Opinione delle libertà. Nel corso degli anni, ha anche avuto una cattedra all’università Iulm come docente di Storia del cinema.