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Sophie Codegoni: “Sono stata controllata da due uomini mandati da Basciano”. Lui avrebbe “sceneggiato un malore”, sporcandosi col ketchup

Dopo la testimonianza di Codegoni, il pm Pansa e l'aggiunto Mannella ritengono che il dj possa reiterare il reato e chiedono vengano disposti gli arresti domiciliari

di F. Q.
Sophie Codegoni: “Sono stata controllata da due uomini mandati da Basciano”. Lui avrebbe “sceneggiato un malore”, sporcandosi col ketchup

Emergono nuovi dettagli sulla vicenda legata ad Alessandro Basciano e Sophie Codegoni. L’allarme è stato lanciato dalla Procura di Milano, che ha presentato ricorso al Tribunale del Riesame per chiedere che il dj venga messo agli arresti domiciliari perché è ritenuto concreto il rischio di reiterazione del reato. Verrebbe quindi ribaltata la scarcerazione decisa dal Giudice per le indagini preliminari lo scorso 23 novembre, circa 48 ore dopo l’arresto con l’accusa di stalking nei confronti della ex compagna.

Ci sarebbero “gravi indizi” di colpevolezza che penderebbero su Basciano, riguardanti mesi di aggressioni e minacce alle quali sarebbero seguite riappacificazioni, salvo poi ritornare le minacce e le aggressioni, questa volta con tono più grave. È questo il quadro che è emerso dalla testimonianza di Codegoni al pm Antonio Pansa e la procuratrice aggiunta Letizia Mannella il 28 novembre, giorno in cui l’influencer ha anche confermato di non aver mai ritirato la prima querela, presentata il 9 dicembre 2023 contro il dj.

Codegoni aveva presentato la seconda denuncia il 14 novembre, in riferimento all’aggressione subita la sera prima, dopo aver trascorso una serata con due amici in un ristorante di Milano. Il dj si sarebbe quindi adirato e, dopo averli raggiunti, avrebbe sfondato il vetro dell’automobile in cui si trovavano. Da qui sarebbe arrivata la querela di Sophie e anche del suo amico. Due giorni più tardi, spiega ai magistrati, la donna si è accorta che due uomini, all’apparenza nordafricani, la stavano tenendo sotto controllo mentre lei si trovava in un grande centro commerciale dell’hinterland milanese. L’influencer ha sostenuto che i due “fossero stati incaricati da Basciano per controllarmi“, aggiungendo che “Basciano frequenta persone pericolose con precedenti penali“.

E poco dopo, ha aggiunto Codegoni, sarebbe stata raggiunta da uno degli amici aggrediti dal suo ex compagno che, impaurito, le avrebbe confessato di aver incontrato Basciano nel centro commerciale. “Ragazzino, dove ca**o stai andando?”, sarebbero state le parole del dj che poi gli avrebbe intimato “di ritirare la denuncia sostenendo di essere uno di strada disposto anche a farsi venti anni di carcere”, hanno riportato i magistrati.

Secondo una scrittura privata datata gennaio-febbraio 2024, invece, Codegoni si sarebbe impegnata a rimettere la prima denuncia (quella presentata a dicembre) perché in quel momento Basciano le avrebbe promesso di “farsi seguire da uno psicologo” e quindi “siamo tornati insieme“, ha aggiunto. Quel ritorno alla normalità, però, sarebbe stato solo apparente e non appena ripresa la relazione sarebbero ricominciate le aggressioni. Ed è proprio perché “spaventata dai suoi comportamenti” che “ho deciso di non rimettere la querela“, ha messo a verbale l’influencer. Ed era sulla base della remissione della denuncia che il gip Anna Magelli aveva deciso per la scarcerazione, dopo aver visionato il documento presentato dal legale di Basciano nel quale la donna si impegnava a ritirarla. Ma la remissione non sarebbe mai avvenuta, confermano il pm e la procuratrice aggiunta.

Anche le chat che Basciano ha prodotto al gip non sarebbero sufficienti, secondo il pm, a dimostrare come il rapporto con la Codegoni non fosse così critico come lei aveva denunciato. Anzi, sostengono i magistrati, “le chat dimostrano solo il fatto che la Codegoni abbia sempre in cuor suo cercato di ricostruire un rapporto con il padre della figlia, senza assolutamente dimostrare un’intervenuta riconciliazione tra i due”. Ed è vero che la donna “non nega il suo atteggiamento altalenante, con continui tentativi di salvare un rapporto che solo adesso lei vede irrimediabilmente come tossico e pericoloso”, ma per Pansa e Mannella è solo una giovane madre di una bimba di un anno e mezzo “che cerca, a suo modo di barcamenarsi in una relazione connotata da condotte di aggressività verbale e minacce particolarmente allarmanti“.

Ad attirare l’attenzione dei magistrati ci sarebbe stata anche una chat, depositata nella memoria del legale della Codegoni, Jessica Bertolina. La data è il 28 agosto e Basciano ha inviato una serie di messaggi consecutivi in sette minuti senza ricevere risposta. E il tono è apparso subito piuttosto minaccioso: “Occhio alle uscite perché sei controllata soprattutto le notturne”, scrive e, non ricevendo risposta, aggiunge anche: “Ora mando uno dei miei se è vero finisce male”, “rispondi subito”, “me faccio 30 anni”, “me faccio a galera”, “rispettami”. Lei si era impaurita e aveva replicato: “Vergognati che devo tornare a casa scortata per il terrore in cui mi stai facendo vivere”.

Dalle minacce di aggressione, poi, si sarebbe passati, il 31 maggio scorso, alle minacce di suicidio: “Sto soffrendo”, aveva scritto Basciano, “mi butto di sotto”, “così piangerai”. Lei non ci aveva creduto e a quel punto il dj avrebbe “sceneggiato il malore” dopo che lei lo ha lasciato. E le avrebbe persino detto di essere insanguinato. Ma, dopo averlo videochiamato perché preoccupata, Codegoni si sarebbe resa conto che quello di Basciano era solo ketchup, cosa che lui alla fine avrebbe ammesso di aver fatto perché voleva attirare la sua attenzione. “Mi hai stancata: tu hai capito che facendo così ogni volta corro da te“, “mi fai impazzire ogni volta!”. I tentativi di lui di impietosirla non avrebbero più attecchito, tanto che sarebbe stata la stessa influencer a rispondere: “No tu non hai pensato a me quando mi dicevi che mi spaccavi la testa, quando mi hai più volte cacciata di casa perché quella è casa tua e comandi tu, quando mi hai dato della pu**ana, quando mi hai tradito”.

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