Sono state rese note le vecchie chat recuperate nei telefoni delle Farfalle azzurre, le campionesse della ginnastica ritmica. Oggi il loro mondo è al centro di un inchiesta penale riguardo a presunti abusi nell’Accademia della Ritmica di Desio. L’indagine nasce dalle denunce presentate da due ragazze per maltrattamenti e abusi psicologici da parte dell’allenatrice Emanuela Maccarani e della assistente Olga Tishina. Le accuse, però, a livello di giustizia sportiva si sono concluse con un’ammonizione per Maccarani e un’assoluzione per Tishina. Ma quanto sta emergendo dall’inchiesta penale, comprese le intercettazioni in cui parla l’avvocato pugliese Michele Rossetti, pm federale della federazione ginnastica, potrebbero portare a una riapertura del caso anche a livello sportivo, come ha confermato lo stesso presidente del Coni, Giovanni Malagò. E le chat delle Farfalle, che in pubblico hanno sempre difeso la loro allenatrice, possono diventare un ulteriore elemento determinante.

Come riporta il Corriere della Sera, tra il tra 2017 e il 2022, sono centinaia i messaggi scritti dalla capitana Alessia Maurelli, che di recente aveva dichiarato: “Poso sempre lo sguardo verso Emanuela prima di ogni esercizio: la fiducia che do alle mie compagne la trovo in lei”. Emanuela è ovviamente la ct Maccarani, che però nei messaggi privati viene descritta in modo diverso: “Ci sta rovinando la salute mentale e fisica. Dieci ore di allenamento senza bere: cose non umane. Anche i miei genitori non capiscono il clima, la tensione e l’essere private di umanità: ti senti una larva”. Con queste parole Maurelli si confessava a una collega. Dopo Rio 2016, scrisse anche: “Dormo o piango sola senza farmi vedere dalle altre. Mi ha detto che sono la peggiore, mi ha lanciato il guinzaglio del cane”.

Tuttavia, di fronte ai pm la stessa Maurelli ha poi spiegato di “aver esagerato un po’” e che “il guinzaglio era stato tirato verso terra”. All’interno di un’altra chat, Maurelli riferiva che “è successo un gran casino, lei è ingestibile, ci sta ammazzando. Il mio soprannome è testa di minchia, quello delle altre teste di c***o”. E poi ancora “Sembrava posseduta, pensavo picchiasse una compagna. Ci ha scaraventato una bottiglia addosso, stava per lanciare la sedia. Era da denuncia: domani la filmo”. Anche prima dei Giochi Olimpici di Tokyo 2020, Maurelli era distrutta: “Ci priva di ogni senso umano, non esiste più il rispetto, che tu ti pisci addosso o che vomiti dalla fatica non le importa“.

Ora però, i magistrati brianzoli vogliono capire come mai la capitana sta negando ogni accusa, definendo persino Maccarani come un esempio: “Non ricordo umiliazioni. Me lo sono inventato. Era uno sfogo. L’ambiente malato era una mia percezione, esagerazioni in un momento di stress”. Pochi giorni fa, il ministro dello sport Abodi aveva invitato a “fare giustizia perché le prove sono oggettive”, mentre il presidente della Federginnastica Tecchi ha dichiarato di attendere le decisioni penali di Monza previste per il 13 dicembre. Secondo il Codice di Giustizia del Coni, un nuovo processo sportivo contro Maccarani e Tecchi, date le agghiaccianti intercettazioni telefoniche, andrebbe istituito dal procuratore Rossetti (nominato dallo stesso presidente) ossia colui che ha definito Basta e Corradini (le due atlete che hanno sporto denuncia)”due s*****e che hanno avuto una risonanza paurosa“.

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