Josè Mourinho e Pep Guardiola non si sono mai amati. I due allenatori sono entrati nella storia del calcio non solo per le bacheche piene di trofei, ma anche per i numerosi battibecchi a distanza: dai tempi delle sfide tra Inter e Barcellona a quelli in Inghilterra, tra i derby di Manchester e non solo. L’episodio più recente ha a che fare con le 6 dita mostrate da Guardiola (come le Premier vinte con i Citizens) ai tifosi del Liverpool dopo la sconfitta del weekend scorso ad Anfield subita dal Manchester City.

Sul punteggio di 2-0 a favore dei Reds, i tifosi della squadra guidata da Arne Slot hanno intonato un coro contro il catalano che diceva: “you’re getting sacked in the morning” (al mattino verrai licenziato). Guardiola aveva risposto mostrando 6 dita, appunto come le Premier vinte. In conferenza stampa, il tecnico aveva chiarito che nonostante fosse finito a -13 dai rivali, non credeva che sarebbe stato licenziato, come invece successo allo Special One nel 2018 quando sedeva sulla panchina dal Manchester United e pareggiò contro il Chelsea. Anche Mourinho mostrò le dita al pubblico, ma erano “solo” tre come le sue Premier League vinte proprio con i Blues. E Guardiola lo sa bene: “Il mio gesto simile a quello che fece Mourinho? Si ma lui di titoli ne ha vinti tre, io sei“.

Il portoghese, ora al Fenerbache, ha colto la palla al balzo, rispondendo all’attacco del collega: “Mi tengo stretti i miei trofei, che erano tutti puliti e non ottenuti sulla panchina di un club che ha 150 capi d’accusa“. Mourinho si riferisce alle ripetute violazioni del fair play finanziario contestate al Manchester City, che nella prossima primavera sarà impegnato non solo sul campo, ma anche in tribunale con un processo molto delicato che deciderà il futuro prossimo del club.

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