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Veneto, minacce e insulti in Rete all’eurodeputata FdI Donazzan dopo le critiche ai testi di due trapper

La polemica è scoppiata quando Donazzan ha espresso il suo dissenso verso due artisti, noti per episodi controversi, che avrebbero dovuto esibirsi a dicembre a Bassano e Castelfranco Veneto
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“Spero che bruci, devi fare la fine degli ebrei negli Anni ’40”. Questo è solo uno dei messaggi d’odio ricevuti dall’eurodeputata di Fratelli d’Italia Elena Donazzan, vicepresidente della commissione Industria all’Eurocamera e membro sostituto della delegazione per le relazioni con Israele. Le minacce sono nate dopo la sua ferma condanna ai messaggi sessisti e violenti contenuti nei testi musicali dei trapper Niky Savage e Simba La Rue. La polemica è scoppiata quando Donazzan ha espresso il suo dissenso verso i due artisti, già noti per episodi controversi, che avrebbero dovuto esibirsi a dicembre a Bassano del Grappa e Castelfranco Veneto. A seguito della sua presa di posizione, i concerti sono stati annullati dai gestori dei locali. “Non mi faccio di certo intimorire da insulti e minacce ma trovo allarmante il rigurgito antisemita che caratterizza le esternazioni di questi leoni da tastiera – commenta Donazzan-. Cosa c’entrano le persecuzioni subite dal popolo ebraico con la mia richiesta di annullare le esibizioni di due trapper che nelle loro canzoni esprimono attacchi violenti contro le donne o le forze dell’ordine?”.

Secondo l’eurodeputata, le minacce sono un segnale del fatto che la sua denuncia ha toccato un nervo scoperto. “Probabilmente con la mia azione ho colto nel segno, perché oggi più che mai ritengo necessaria l’intrapresa di una battaglia culturale e di educazione di comunità – prosegue -. Ognuno nel proprio ruolo, a partire da famiglie e istituzioni, deve agire per proteggere le nuove generazioni dai cattivi maestri. Serve più fermezza contro i propalatori d’odio, quelli convinti che valgano solo le regole della strada, tra risse, accoltellamenti e sparatorie. Il rischio è che il fenomeno delle baby gang diventi sempre più consistente”. Donazzan ha inoltre sottolineato che alcune minacce provengono da account con nomi in arabo ma con messaggi scritti in italiano, ipotizzando che possano trattarsi di giovani di seconda generazione. “Alcune delle minacce che sto ricevendo sui social provengono da account con nomi in arabo ma che parlano in italiano, probabilmente si tratta di giovani di seconda generazione. Ma dopo aver assistito alla rivolta di Corvetto a Milano non mi stupisco- ha concluso- Alle anime belle della sinistra, ai paladini dell’integrazione a tutti i costi dico: volete aprire gli occhi??”. Donazzan in queste ore sta ricevendo piena solidarietà dai sui colleghi di partito e non.

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