Cronaca

Patente di guida e cannabis, marcia indietro su quella terapeutica. Salvini: “Tutela per le persone in cura”

L’approvazione del nuovo codice della strada aveva introdotto tra le varie restrizioni anche una discriminazione: quella di chi fa uso di cannabis terapeutica. In caso di controllo avrebbero rischiato ritiro della patente e multa fino a 6mila euro. Ora il ministero dei Trasporti fa marcia indietro dopo le polemiche e le proteste delle associazioni. E così alla vigilia dell’entrata in vigore del decreto sicurezza stradale, il 14 dicembre, il vicepremier e ministro Matteo Salvini ha inviato una lettera ai ministri di Interno e Salute, Matteo Piantedosi e Orazio Schillaci e al sottosegretario alla Presidenza Alfredo Mantovano proprio con l’obiettivo la tutela delle persone in cura con sostanze psicotrope con protocolli terapeutici, sotto controllo medico (un esempio appunto è la cannabis terapeutica). La nuova norma, che contiene la delega per la modifica organica del Codice della strada, infatti, incide tra l’altro sull’articolo 187, che disciplina le sanzioni per la guida sotto l’effetto di droghe.

Si tratta – spiega il Mit – di una modifica elaborata anche dopo un ampio confronto con le associazioni di categoria oltre che con i rappresentanti delle altre amministrazioni interessate e prevede che la sola assunzione e conseguente positività alle droghe comporti la punibilità. In passato, invece, era necessario provare lo stato di alterazione per poter irrogare una sanzione, una prova nella realtà dei fatti molto difficile se non impossibile. Il ministero ha chiesto la creazione di un tavolo di lavoro che stabilisca eventuali deroghe o una disciplina di dettaglio che consenta di individuare in via interpretativa le ipotesi di non sanzionabilità, debitamente certificate dal medico curante, per i pazienti soggetti ad un trattamento farmacologico che per il principio attivo, la posologia, la durata temporale e le condizioni psico-fisiche generali del paziente è idoneo a non pregiudicarne, comunque, l’idoneità alla guida.

L’uso della cannabis terapeutica in Italia è legale dal 2007, in Italia. Nel 2015 il decreto Lorenzin aveva definito la possibilità di ottenerli gratuitamente per molte patologie: sclerosi multipla, lesioni del midollo spinale, dolori cronici che non si possono trattare con oppioidi o altri farmaci, ma anche per sindrome di Turette, anoressia, glaucoma, e molti sintomi collaterali della chemioterapia e altre terapie contro i tumori. Per di più, la cannabis terapeutica è accessibile – a carico dei pazienti – anche per molte altre malattie, dall’epilessia all’Alzheimer, dal Parkinson alla fibromialgia.