Quasi diecimila collaboratori scolastici e amministrativi rischiano di non vedere prorogato fino a giugno il proprio contratto. Stiamo parando del personale Ata assunto fino allo scorso anno per gestire le procedure legate ai fondi Pnrr. A lanciare l’allarme in queste ore è il segretario nazionale della Uil Scuola, Giuseppe D’Aprile. A ritirare l’emendamento 10.5 che riguardava il rinnovo dei contratti è stata proprio la maggioranza di Governo con la deputata di Fratelli d’Italia Grazia Di Maggio che ha fatto marcia indietro in commissione. Già lo scorso anno la legge di Bilancio aveva finanziato gli stipendi fino al 15 aprile. Solo grazie alle pressioni delle organizzazioni sindacali, il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara alla vigilia della scadenza aveva annunciato la disponibilità di 14 milioni, reperiti nel bilancio del Mim, per non lasciare a casa questi lavoratori. Ora lo stesso copione.
“Con il ritiro dell’emendamento – spiega D’Aprile a IlFattoQuotidiano.it – le persone coinvolte dai tagli Ata salgono, in pochi mesi, a 12.247. È un fatto gravissimo. Gli interventi negativi a danno di questa categoria, purtroppo, continuano a registrare un costante aumento. Oltre ai tagli di 2.174 posti di personale Ata previsti nella bozza della Legge di Bilancio 2025 si aggiunge anche il contingente di 973 unità distaccato presso altre amministrazioni, già previsto dal Dl Sport e Scuola, per il quale non è in previsione alcuna sostituzione”. A ciò si somma il recente stop deciso dalla maggioranza per l’attivazione delle proroghe dei cosiddetti contratti Pnrr, che coinvolgono ben 9.100 unità di personale: 3.100 tra amministrativi e tecnici e circa 6.000 per il profilo di collaboratore scolastico.
“L’organico Pnrr – sottolinea D’Aprile – risulta essere necessario sia per non penalizzare il personale coinvolto, sia per garantire la funzionalità delle scuole che, diversamente, si troverebbero a gestire un enorme sovraccarico di lavoro. Sovraccarico che, in molti casi, va oltre gli obblighi contrattuali. Continueremo a rivendicare la proroga dei contratti fino a giugno per tutto il personale coinvolto chiedendo alle forze politiche di ripresentare l’emendamento oltre a un intervento legislativo – che si rende ormai indispensabile – per avviare un piano straordinario di immissioni in ruolo, per l’ampliamento dell’organico Ata e per rendere stabile l’attuale organico aggiuntivo”. L’unica speranza potrebbe essere a questo punto potrebbe essere nella fase d’approvazione del provvedimento della legge di Bilancio o nel Decreto Milleproroghe.