di Giovanni M
Come previsto, dalla votazione degli iscritti di ieri, il risultato non è cambiato riguardo alla volontà della presenza del Garante rispetto a quanto era emerso dai voti di “Nova” di fine novembre.
Tu ,”Beppe Grillo”, luminare che ai tempi sei riuscito, assieme ai militanti della prima maniera, a decodificare quel disagio palpabile in un mare di voti che sarebbero arrivati negli anni successivi, ci avevi preso bene, il colpo riuscì alla perfezione. Una bomba di adrenalina che scoppiò in entusiasmo che riportò gli elettori a votare: altra missione compiuta.
Una bomba che però successivamente hai voluto disinnescare e non sappiamo perché: un paio di domande te le vorrei fare.
Perché entrare nel Governo Draghi, con l’avallo degli allora “Big”, quando sapevi già che l’entrarci sarebbe stato deleterio per il Movimento? Ipotizzo: era un momento delicato per te per le vicende giudiziarie di tuo figlio? O hai creduto davvero che i “migliori” potessero essere davvero “grillini”? Eppure sei andato avanti su questa linea, senza colpo ferire.
Perché chiedere all’allora ex Presidente del Consiglio di riesumare il movimento, dopo l’emorragia di consenso che l’entrata in quell’esecutivo ha portato, e continuare a cannoneggiarlo spernacchiandolo a destra e a manca?
Perché quelle telefonate che hanno formato l’asse Grillo-Draghi contro Conte? Perché quella telefonata a Elly Schlein in cui dicevi di prendersi l’attuale presidente “perché lavora per voi”?
Su una cosa però ti do ragione: il filmato dal carro funebre è stato magistrale. Non hai detto qualcosa di sbagliato: il movimento è morto. Morto perché ora non è più quello che avevi creato, è in trasformazione verso un orizzonte più progressista. Morto perché non è un simbolo che lo farà tornare ai vecchi tempi. D’altro canto se il movimento “rinasce”, in tutto questo, sei rinato anche tu.
Quello che decantava la democrazia dal basso, ma poi dettava la linea tanto da dover chiedere la prova del nove da parte degli stessi iscritti su un sistema di voto che si basa su valori che hai sempre abbracciato.
Quello che anni fa era in piazza contro “l’élitè” con cui poi, alla fine, ti sei coalizzato per cercare di affondare colui che tu hai voluto per guidare la tua creatura. Sì, proprio lui, quella persona che, a mio avviso, avete provato a far fuori in tanti, ma è ancora lì.
Oggi non ha vinto né perso nessuno perché per mero orgoglio si è assistito a questo teatrino davvero squallido che si poteva tranquillamente evitare (solo per vostra dignità). Al contrario, poteva essere un’occasione: si poteva creare una buona sinergia che avrebbe fatto ricredere molte persone in tema di politica, quel valore che hai sempre voluto portare davanti a tutti, ma la popolarità dell’ex premier non l’hai mai digerita. Un’occasione persa che, mentre che questi perché non trovano risposta, traccia la linea di un prima e un dopo.
C’è da dire che c’è qualcosa in questo scenario a cui deve tanto di cappello: quello di aver creato un sabotaggio trasformatosi in autosabotaggio. Una cosa del genere l’abbiamo vista fare solo a un personaggio a te molto caro tra scissioni e abbattimenti di governi. L’applauso al momento del verdetto alla fine di novembre non è stato edificante perché, seppur contrario alle tue idee attuali, bisogna ringraziarti di aver creato qualcosa di nuovo. Peccato, perché come un genitore tossico questo qualcosa di “nuovo” non l’hai voluto far crescere, con la volontà di volerlo vedere sempre piccolo e attaccato a chi l’ha creato. Ora che farai?