Il fondatore della casa francese amava gli aerei, e le linee del nuovo suv coupé omaggiano quelle del Caudron-Renault Rafale C460 degli anni '30
Le forme sono sempre state le fondamenta dei cambiamenti più importanti. Perché è dentro i contenitori più nuovi e originali che di solito si riesce a concentrare la sostanza di maggiore qualità. E non a caso la nuova Renault Rafale affonda le radici del suo design nel passato. Quello aeronautico, che a metà degli anni 30′ si impose tra i “corridori dei cieli” con un modello iconico nell’aviazione sportiva di quegli anni, il Caudron-Renault Rafale C460.
Aereo monoposto da gara, destinato a centrare tanti record nel settore, figlio della passione di Louis Renault per tutto quello che viaggiava nell’aria, al punto da rilevare l’azienda aeronautica francese Caudron. Radici di cultura, storia, tecnologia. fantasia e passione per la velocità e le forme alle quali appunto si è ispirato il nuovo Renault Rafale con quelle fiancate scolpite, scavate soprattutto nella parte bassa come a ricordare la fusoliera di un aereo.
Anche se è tutto l’insieme che comprende l’impostazione suv coupé della vettura a dare un’identità precisa a un oggetto su quattro ruote davvero fuori dagli schemi: un’architettura che ne svela la vera anima, fatta di dinamismo e sportività. Richiamata dalla nuova firma luminosa con gli indicatori di direzione sui lati a forma di freccia, ideale cornice per l’inedita calandra con una trama interna molto fitta. Il tutto esaltato dal tetto panoramico in vetro oscurante solarbay e cerchi in lega Castellet da 20″ con taglio diamante.
L’effetto viene replicato nel design degli interni con una plancia davvero molto “aeronautica”, avvolgente. Al punto che l’esperienza di guida diventa al tempo stesso emozione e razionalità, con il cruscotto orientato verso il conducente per avere tutti i comandi a portata di mano e gli schermi sotto il controllo visivo.
Il tutto senza perdere in qualità, il cruscotto della vettura è decorato con un inserto in autentica ardesia, e senza rinunciare alla sostenibilità: niente cuoio a bordo ma il 25% di materiali riciclati e il 34% proveniente dall’economia circolare in tutta la vettura. E se il tetto Solarbay è una chicca tecnologica, il bracciolo posteriore Ingenius abbattibile e dotato di 2 porte USB-C si può trasformare in una postazione lavoro con possibilità di ricarica per i propri device. La forma al servizio della sostanza.