M5s? Io sono ovviamente contenta che sia stato confermato il voto e che a funghi sia andato solo Toninelli. Resta quel pizzico d’equivoco che continua a mantenere Conte con quella definizione di ‘progressista indipendente’, per non dirsi di sinistra. Io non so spiegarmelo“. Così a Tagadà (La7) l’ex ministra Rosy Bindi commenta l’esito del nuovo voto sulle regole dei Cinque Stelle, non risparmiando una frecciata al suo leader Giuseppe Conte.

E ribadisce la sua previsione sulla prossima strategia dell’ex garante del M5s, Beppe Grillo: “Non si fermerà, continuerà a disturbare ancora il percorso di Conte e dei 5 Stelle. E lo fa anche perché da sempre Grillo ce l’ha con il Pd, ha un conto in sospeso da quando gli fu negata la partecipazione alle primarie. Per lui è una sfida continua – aggiunge – basti vedere la lettera inviata a Elly Schlein, che ha fatto benissimo a tacere. Una lettera che è stata sicuramente una provocazione e quasi un’offesa al Pd. Quindi, ripeto, Grillo non si rassegnerà perché per lui si può governare persino con la Lega, ma a una coalizione stabile di centrosinistra, nel quale fa parte quel Movimento, è impensabile“.

Bindi infine invia un monito a Conte: “Io credo che questo sarebbe il momento di prendere una decisione. Se i suoi motivi sono nobili, cioè stare insieme per realizzare un’alternativa che risolva i problemi di questo paese e dell’Europa, ma che soprattutto riesca a comunicare agli italiani che non vanno a votare o che hanno votato a destra per disperazione, la possibilità di costruire un’altra società – chiosa – allora bene, è uno stimolo in questo senso. Ma se invece quello di Conte è un altro modo per andare per funghi, cioè dirsi ‘progressisti indipendenti’ per non sporcarsi le mani e per averle libere, dobbiamo capire veramente dove si va a finire”.

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