Questa volta è toccato a Pellegri. Anche se verrebbe da dire “ancora e ancora e ancora”. Ha solo 23 anni l’attaccante dell’Empoli in prestito dal Torino, ma i guai fisici che lo stanno tormentando nella sua carriera fanno pensare che, forse, continuare possa essere un rischio. Si scriveva “questa volta” in riferimento alla rottura del legamento crociato: non una novità, purtroppo, in questo campionato per tantissime squadre. Ma questo infortunio non solo fa finire la stagione al giocatore, che sembrava aver trovato una buona regolarità di prestazioni in Toscana, ma fa davvero pensare a quali reali prospettive possa avere l’ex Milan.
Basti consultare il sito Transfermarkt per capirlo. Il portale è estremamente preciso per quanto riguarda la cronaca degli infortuni di un calciatore. Nel caso di Pellegri, si è già a pagina 3. E se si esclude la voce “febbre”, di cui si conta un solo caso, si enumerano ben 32 stop, notizia del crociato – arrivata oggi – inclusa. Sono tantissimi. Un calvario che continua a tormentare uno dei più giovani giocatori a esordire in Serie A (con la maglia del Genoa) e dalle bellissime speranze però interrotte. I guai, negli anni, sono stati soprattutto muscolari, con una pubalgia che lo ha sempre portato a frenare quando poteva invece spingere. Forse a Monaco, ma sono ipotesi che non trovano riscontro da parte di tutti, il carico di lavoro in allenamento è stato troppo pesante per un corpo ancora in fase di sviluppo (aveva 17 anni). Forse si tratta solo di fragilità. Ma di nuovo Pellegri si troverà a guardare i suoi compagni, e lo farà almeno fino a giugno.
La rottura del legamento crociato, poi, sta diventando un tema sempre più allarmante nel calcio. Tralasciando l’estero (Guardiola ancora si sta leccando le ferite al City, per aver perso il Pallone d’Oro Rodri), in Italia se ne contano tantissimi. La Juventus, per esempio, ha perso Bremer. Il Torino Zapata ed è ancora alle prese con l’assenza di Schurrs. L’Empoli ha dovuto salutare prima Sazonov, poi appunto Pellegri (entrambi in prestito proprio dai granata). L’Atalanta in estate si è trovata senza Scamacca, assenza colmata con l’acquisto fortunatissimo di Retegui dal Genoa, e ha appena recuperato Scalvini. E si citano solo alcuni casi. Già da diverse settimane ci si interroga su quanto incidano le tante partite giocate o se si tratta di una questione di eccessivo carico negli allenamenti (leggi l’inchiesta de ilfattoquotidiano.it).
La risposta sembra non esserci, o comunque a essere sottovalutata. E un altro giocatore si deve fermare, con conseguenze serie per la sua carriera e per le casse di una società che si ritrova costretta a intervenire sul mercato. Proprio come la Juventus, che cerca Antonio Silva, o il Torino sulle tracce di un attaccante. Acquisti non preventivati durante la stagione, ma necessari. Il cui costo rischia di superare – e di molto – il potenziale guadagno delle dirette televisive.