Francesco Gaetano Caltagirone ha aumentato al 5,3% la sua quota in Anima Holding dal 3,2% di aprile 2022. Il superamento della soglia è del 29 novembre scorso, secondo quanto emerge dagli aggiornamenti Consob sulle partecipazioni rilevanti. Si tratta dell’ennesima mossa nella complessa partita che coinvolge Unicredit, Banco Bpm, Crédit Agricole e banca Mps.

Anima, gruppo risparmio gestito, è controllata al 22% da Banco Bpm che, sulla società, ha lanciato un’offerta pubblica di acquisto all’inizio dello scorso novembre. Venticinque giorni dopo, però, lo stesso Banco Bpm è diventato oggetto di un tentativo di acquisizione da parte di Unicredit. Questa mossa ha di fatto congelato i progetti di scalata di Banco Bpm su banca Mps, dopo che il gruppo guidato da Giuseppe Castagna era salito al 5% della banca senese, suscitando le ire di parte del governo.

Un altro 4% di Mps è in mano ad Anima. Una quota del 5% fa invece capo allo stesso Caltagirone che l’ha aumentata dal precedente 3,5% poco dopo l’offerta di Unicredit sul Banco. Nel frattempo i francesi di Crédit Agricole hanno portato la loro quota in Banco Bpm al 15%, con la prospettiva di salire a ridosso del 20% (che ha un accordo con Unicredit per la distribuzione dei fondi della sua controllata Amundi, concorrente di Anima). Una fitta e intricata rete di partecipazioni in continuo mutamento, in cui i protagonisti cercano di posizionarsi al meglio per raccogliere il più possibile dalle prossime, annunciate, battaglie.

Franceso Gaetano Caltagirone, le cui fortune sono state costruite nell’immobiliare della Capitale, è anche azionista di Mediobanca, con una quota del 7,7%, nonché socio di Assicurazioni Generali con il 4,8%.

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