A questo punto coloro che aderiranno alla mobilitazione potrebbero anche rischiare sanzioni: da 500 a 1.000 euro per singolo lavoratore e da 2.500 a 50.000 per singola organizzazione sindacale. Ma l’Usb dice di aver ribadito al ministro che la commissione di garanzia non ha trovato niente da eccepire sullo sciopero.
Il ministro dei Trasporti Matteo Salvini ha annunciato di aver firmato “la riduzione a 4 ore dello sciopero”, previsto per venerdì prossimo. Secondo Salvini i 10 giorni che mancheranno a Natale rendono la mobilitazione “inammissibile”. “Lo sciopero è un diritto sacrosanto”, ha aggiunto, ma su quello di venerdì “ho chiesto di ridurre le 24 ore di sciopero, mi hanno detto no, educatamente ma mi hanno detto di no”.
Il sindacato Usb ha però confermato lo sciopero nella sua forma originaria. “Non cediamo alle richieste del ministro che ha rilanciato a mezzo stampa, non appena finito l’incontro, l’intenzione di ridurre lo sciopero a 4 ore”, afferma il sindacato di base. Lo sciopero interessa il settore pubblico e privato e coinvolge treni, metro, bus, taxi e trasporto marittimo, a partire già dalla serata del 12 dicembre. Escluso il settore aereo che manifesterà il 15 dicembre.
A questo punto coloro che aderiranno alla mobilitazione potrebbero anche rischiare sanzioni: da 500 a 1.000 euro per singolo lavoratore e da 2.500 a 50.000 per singola organizzazione sindacale. Ma l’Usb dice di aver ribadito al ministro che la commissione di garanzia non ha trovato niente da eccepire sullo sciopero. E proprio per questo il sindacato sconsiglia Salvini a procedere con un’ordinanza visto che già lo scorso anno, in una situazione analoga, il sindacato “aveva disobbedito alla precettazione e aveva fatto ricorso al Tar, vincendolo”.
Ma Salvini rilancia. “Si potrà e si dovrà ragionare insieme ai sindacati, non contro i sindacati, di un aggiornamento della legge sullo sciopero“, dice il leader della Lega, sottolineando che si tratta di “un diritto costituzionale garantito ma se c’è più di uno sciopero al giorno vuol dire che anche lo strumento sciopero va aggiornato all’anno 2025”.