“Li tenevo in braccio e ora sono in Serie A: fantastico”. Fabio Cannavaro ha visto cresce i fratelli Thuram, da compagno di squadra di papà Lilian ai tempi della Juventus. E ora li segue ovviamente con un occhio di riguardocì, come racconta in un’intervista a Tuttosport, svelando anche la rigidità del suo ex collega di reparto: “Lilian è rigidissimo. Molto all’antica su certi atteggiamenti, vuole sobrietà“.
Per questo, spiega Cannavaro, ogni tanto scrive a Marcus Thuram quasi per avvertirlo: “Spesso gli mando un messaggio quando vedo che si veste in modo un po’ eccentrico: vedrai stasera papà che cazziata che ti fa”. “Prendo molto in giro Marcus”, dice Cannavaro parlando dell’attaccante dell’Inter.
Il fratello piccolo, Khephren, ha invece scelto i colori bianconeri: “Fortissimo! Mi piace molto. Deve gestirsi in modo diverso, imparare ad ascoltare il suo corpo per evitare quei piccoli infortuni che possono fare perdere il ritmo in una stagione. Per il resto è un giocatore eccellente, fa benissimo le due fasi, un box to box perfetto”.
Cannavaro parla anche di un ex Juve, Federico Chiesa, a sua volta figlio d’arte. “Mi dispiace moltissimo”, dice il capitano della Nazionale campione del mondo riferendosi alle difficoltà che Chiesa sta affrontando a Liverpool: “So come si sente, ci sono passato anche io: gli infortuni che ti perseguitano, cerchi di cambiare aria, ma poi è dura… Spero che si ritrovi, anche per la Nazionale perché è un giocatore di talento enorme e grandi qualità tecniche e tattiche”.
Nel corso della lunga intervista a Tuttosport, Cannavaro affronta anche i problemi che sta incontrando la Juventus di Thiago Motta: “Ds nuovo, allenatore nuovo, tanti giocatori nuovi: non è mai facile. Credo poi che ci fosse una grande aspettativa per un calcio più spettacolare e, invece, a volte giocano in modo anche peggiore rispetto all’anno scorso, quando si diceva peste e corna di Allegri“. Cannavaro però non è critico nei confronti di Thiago Motta: “È bravo, sta lavorando tanto, bisogna avere pazienza, si vince anche attraverso un percorso e non ci sono scorciatoie“.