L’incidente vicino al Comune di Itala porterà alla riduzione dell’erogazione idrica per il capoluogo nella giornata di mercoledì
Non solo la siccità che da “emergenza” è ormai diventata una questione che la Sicilia deve affrontare tutto l’anno. Non solo la (poca) manutenzione degli acquedotti che costringe interi territori a rimanere senz’acqua a volte per giorni. A Messina, in particolare, l’erogazione idrica è normalmente a singhiozzo. E ora succede pure che l’acquedotto Fiumefreddo è stato perforato durante i lavori per la linea elettrica che dovrà servire il raddoppio ferroviario tra Messina e Catania, i cui cantieri sono affidati a un consorzio di imprese guidato da Webuild.
Da quella condotta, dal diametro di un metro, scorrono mille litri di acqua al secondo: una pressione tale da avere creato, dopo la rottura, una sorta di geyser. Una valanga d’acqua che è andata dispersa sulla statale 114, all’altezza del comune di Itala, e ha bloccato il traffico con la chiusura della circolazione in quel tratto. A lanciare l’allarme sui social è stato lo stesso sindaco di Messina, Federico Basile, che ha pubblicato pure il video del geyser d’acqua esploso dopo l’incidente: “Siamo sui luoghi per attivare immediatamente gli interventi di riparazione della condotta. Chiederemo i dovuti riscontri a chi di dovere”. Conseguenza: la riduzione dell’erogazione idrica per almeno 24 ore nel capoluogo.
La rottura si è verificata durante i lavori di Enel per fornire l’elettricità ai cantieri del raddoppio ferroviario affidati ad un consorzio di imprese guidato da Webuild, la società che dovrà costruire il Ponte sullo Stretto: “Durante gli scavi per la posa di una linea elettrica a media tensione, destinata a supportare il raddoppio ferroviario Giampilieri-Fiumefreddo, la condotta adduttrice dell’acquedotto Fiumefreddo è stata gravemente danneggiata, nel tratto antecedente il comune di Itala”, hanno spiegato in una nota da Amam, la partecipata del comune di Messina che gestisce il servizio idrico garantito dall’acquedotto che parte da Fiumefreddo in provincia di Catania per rifornire la città dello Stretto.
Solo poche settimane fa, la procura di Messina aveva sequestrato una vasca di accumulo di materiali di risulta degli scavi della galleria Sciglio a Nizza di Sicilia, sempre nel Messinese (una ventina di chilometri di distanza da dove è stato danneggiato l’acquedotto che rifornisce la città), dopo le denunce del deputato di Sud Chiama Nord, Pippo Lombardo, sulla presenza di arsenico nei rifiuti accumulati nelle vasche. Poco dopo il sindaco di Nizza di Sicilia, Natale Briguglio, lo scorso 31 ottobre, ha emanato una ordinanza di non potabilità dell’acqua, vista la quantità di arsenico trovata anche nelle analisi dell’acqua erogata. I lavori di scavo della galleria per il raddoppio ferroviario, infatti, sono in una zona dei monti peloritani dove è presente una serie di metalli tra cui l’arsenico: il materiale inerte accumulato nelle vasche dal consorzio dei lavori del raddoppio ferroviario era stato poi disperso dalle piogge del 23 ottobre. Le vasche non erano infatti coperte. Questo è perlomeno quanto è stato ipotizzato dopo un sopralluogo dalla procura di Messina, guidata da Antonio D’Amato, che ha fatto scattare il sequestro. E non c’è pace per l’erogazione d’acqua nel Messinese, mentre a Nizza di Sicilia l’acqua resta non potabile, adesso l’incidente di Itala porterà alla riduzione dell’erogazione per il capoluogo nella giornata di mercoledì 11 dicembre.