Uno dei responsabili del locale, Sergio Xia, si difende dalle accuse: "È un caso eccezionale, perché il pesce era inutilizzabile". Ma gli ingressi calano del 20-40%
Un video può davvero condizionare gli incassi di un locale rinomato e rispettato stravolgendone completamente la reputazione? A quanto pare sì. Ed è così che il ristorante giapponese Yoshi, di Bologna, si è ritrovato nell’occhio del ciclone a causa di un video che è trapelato sui social. Una breve clip, poche decine di secondi. Eppure quanto basta per diminuire la clientela del 40%.
Ma cos’è successo? Yoshi è un ristorante noto nel capoluogo emiliano. È in vetta su Tripadvisor e ha la menzione di Gambero Rosso. Insomma, è un locale dove la gente che va a mangiare, evidentemente, apprezza. Eppure, un paio di settimane fa, la pagina Instagram WelcometoBologna ha condiviso sui social un video che ritrae un dipendente del ristorante sciacquare un tonno per strada, appoggiando la carcassa sul cortile esterno del locale. “Street food”, commenta ironicamente la pagina Instagram. E il video, che sembrerebbe essere stato girato da alcuni condomini della palazzina soprastante, diventa immediatamente virale: sono tre milioni le views raggiunte in pochissime ore. Gli effetti catastrofici sono immediati: già la sera del 24 novembre, giorno in cui viene pubblicata la clip, parte delle prenotazioni viene cancellata.
“Il tonno che serviamo viene pescato al sud Italia e quindi per arrivare affronta un viaggio sui mezzi dei fornitori. Quella volta, che risale a settembre scorso, al ritiro del prodotto ci siamo resi conto che qualcosa non andava: l’odore era cattivo, occorreva buttare via il tonno. Ma farlo in modo integrale era impossibile, dovevamo sfilacciarlo. Non era mai accaduto. Così siamo andati fuori per sciacquarlo, e procedere poi all’interno del locale allo smaltimento in modo più sicuro“, commenta uno dei responsabili, Sergio Xia, a La Repubblica.
Quella ripresa e condivisa sui social, dunque, sarebbe una scena fuori dal normale, dal momento che, stando alle parole del responsabile, non è assolutamente possibile che da Yoshi un alimento venga trattato senza seguire tutte le norme e le procedure igienico-sanitarie. “Noi tagliamo sempre tutto il pesce dentro il ristorante, quello è stato davvero un caso eccezionale, in quanto si trattava di cibo assolutamente inutilizzabile, era la prima volta che ci capitava. I vicini hanno ripreso solo una parte e non si sono preoccupati di chiederci chiarimenti. Siamo molto preoccupati. Il nostro cibo è autentico, seguiamo tutte le procedure di HACCP, siamo estremamente attenti all’igiene, anche per tutti questi vari riconoscimenti. Eppure, sono in tanti, a causa del video e senza conoscersi a scrivere ora recensioni negative”, aggiunge Xia.
Il dipendente del ristorante, dunque, nega tutte le accuse che sono trapelate sui social. E punta il dito contro i vicini, il cui gesto potrebbe essere originato da “motivi di razzismo: anni fa sempre da quei piani ci avevano lanciato dai petardi”, spiega. Ma il vero problema da risolvere, in questo caso, è come affrontare le conseguenze di quel video, dal momento che “gli ingressi sono calati, tra il 20 e il 40%. Stiamo pensando a che incentivi creare, ma non possiamo abbassare i prezzi: in questi anni ci abbiamo tenuto proprio a renderli fissi e accessibili“. E quindi lo stesso Xia lancia un appello: “Speriamo finisca questo bullismo social e si capisca che dietro non c’è nulla di vero“.