Roma, 28 gen. (Adnkronos Salute ) - Avvicinare i pazienti alle proprie cure, rendendo più comoda la somministrazione dei farmaci grazie ad una prolungata durata della stabilità e favorire la possibilità di ricevere la terapia a domicilio, mediante un servizio di 'home delivery'. Il tutto con l'obiettivo di un minor aggravio per le strutture sanitarie. A rendere disponibili queste opportunità è l'innovazione, scientifica ed organizzativa, di AOP Health, azienda globale pioniera nelle terapie integrate per le malattie rare e la terapia intensiva. L'intento è di provare a vincere una delle tante sfide per malati, famiglie e sistema sanitario che propone l'ipertensione arteriosa polmonare (Iap), malattia rara e gravemente invalidante. Ricerca e organizzazione, oggi, permettono di avvicinare il paziente alle cure. Questo è possibile grazie ad una maggiore stabilità chimico-fisica e microbiologica del trattamento in uso, che consente di ridurre la frequenza con cui si deve ricaricare il serbatoio della pompa per infusione sottocutanea, la quale infonde la terapia 24h su 24h. E' inoltre al via un nuovo servizio di consegna domiciliare del medicinale, pensato per alleviare il peso organizzativo della cura e migliorare la qualità di vita dei pazienti.
La Iap è una patologia rara e grave che interessa i vasi sanguigni di piccolo calibro dei polmoni, causando spossatezza, affanno e svenimenti tra i suoi principali sintomi. E' caratterizzata da un aumento della pressione nel circolo polmonare, che sovraccarica il cuore, in particolare il ventricolo destro, portando, se non trattata, a insufficienza cardiaca e ad una morte prematura. Colpisce circa 15-50 persone ogni milione di abitanti e ha una prevalenza maggiore nelle donne, con un rapporto di 4,8 donne colpite per ogni uomo. Oggi i pazienti con una diagnosi accertata in Italia sono circa 3.000, con una maggiore incidenza nella popolazione tra i 30 e i 60 anni, un periodo della vita in cui le persone sono particolarmente attive. Questo aspetto rende più complesso l'iter diagnostico, in quanto i primi sintomi vengono spesso sottovalutati, contribuendo a determinare significativi ritardi diagnostici.
"La Iap è una forma di ipertensione polmonare che può manifestarsi senza cause apparenti (idiopatica), oppure in associazione con patologie come cardiopatie congenite, malattie autoimmuni come sclerodermia o lupus, Hiv o cirrosi epatica. Il trattamento aggressivo è cruciale per migliorare i sintomi e la qualità di vita nei pazienti con rischio intermedio e alto - spiega Carmine Dario Vizza, professore di Cardiologia all'Università di Roma 'La Sapienza' e direttore della Cardiologia presso l'Azienda ospedaliero-universitaria Policlinico Umberto I - In questi casi tra i trattamenti disponibili, considerati efficaci e largamente utilizzati nella Iap, c'è treprostinil, vasodilatatore polmonare e sistemico". La terapia prevede che il farmaco sia auto-somministrato dal paziente a domicilio mediante una pompa per micro-infusione continua (24 ore su 24) e che richiede un refill ogni 72 ore. Questo comporta una complessa pianificazione organizzativa e una costante gestione del dispositivo, che influenzano pesantemente la quotidianità dei pazienti, limitandone la libertà e rafforzando la percezione di sé come 'persona malata'. Come mostrato da recenti evidenze, la stabilità chimico-fisica e microbiologica della molecola in uso può essere estesa fino a 14 giorni, riporta una nota. Si tratta di un'innovazione nel percorso di sviluppo di una terapia consolidata, che può offrire ulteriori benefici ai pazienti.
"Oggi, grazie alla ricerca medica, abbiamo a disposizione una nuova possibilità terapeutica che va nella direzione di una maggiore personalizzazione della cura - chiarisce Vizza - La molecola treprostinil si presenta con una nuova stabilità del farmaco, che consente il suo utilizzo nella micro-pompa per infusione sottocutanea da 3 giorni fino a 14 giorni. Questo, per i pazienti, rappresenta un significativo passo in avanti perché significa che, in base al dosaggio specifico di ciascuno, si potrà effettuare il refill nel dispositivo in uso al paziente, potenzialmente solo 2 volte in un mese".
"Nel corso degli ultimi vent'anni, i progressi terapeutici per la Iap hanno migliorato significativamente la qualità della vita dei pazienti, ritardando la progressione della malattia e riducendo il ricorso al trapianto di polmoni o cuore-polmoni - commenta Pisana Ferrari, presidente di Aipi (Associazione italiana ipertensione polmonare) - Tuttavia, la malattia è ancora poco conosciuta e spesso difficile da diagnosticare, con frequenti ritardi diagnostici e quindi nelle cure. Ritengo che sia un grande passo avanti poter rispondere alle necessità dei pazienti e dei loro caregiver di avere soluzioni terapeutiche personalizzate che permettono di alleggerire l'impatto psicologico e il carico organizzativo derivante dalla gestione della malattia".
Per i pazienti affetti da Iap, un'ulteriore sfida è spesso rappresentata dalla logistica: raggiungere le farmacie dei centri ospedalieri, spesso situati lontano da casa, è un aggravio che si aggiunge al peso complessivo della gestione della malattia. In questo contesto un ulteriore significativo avanzamento nell'approccio alla cura è il nuovo servizio di home delivery. Grazie a questa soluzione si può ricevere il farmaco a domicilio facilitando la continuità terapeutica, riducendo lo stress logistico e migliorando la qualità della vita delle persone. "La prossimità e la vicinanza, anche fisica, al paziente sono aspetti centrali della cura e nel supporto non solo all'aderenza, ma anche alla qualità di vita", sottolinea Stefano Ghio, presidente di iPHnet (Italian Pulmonary Hypertension Network). "Il nuovo servizio, rivolto ai pazienti in terapia con treprostinil, viene organizzato ed erogato attraverso un programma specifico dedicato a queste persone, in accordo con la propria farmacia ospedaliera di riferimento. E' un servizio disponibile gratuitamente e rappresenta una svolta significativa per coloro che vivono con una malattia rara e complessa".
"Oggi, a differenza di un tempo, sono diversi i centri medici in Italia in grado di offrire cure avanzate e un adeguato follow-up, riducendo la necessità di trasferte difficoltose per l'accesso alle cure, ma sono ancora numerosi i pazienti che hanno oggettive difficoltà negli spostamenti - evidenzia Vittorio Vivenzio, presidente di Amip (Associazione malati ipertensione polmonare) - E' fondamentale offrire sempre di più non solo farmaci innovativi, ma servizi dedicati laddove le terapie si dimostrano già efficaci per favorire una quotidianità più serena, libera dalla preoccupazione costante, legata alla gestione della propria patologia".
Modalità di somministrazione più agevoli e attenzione alla qualità di vita, perché il paziente e la sua famiglia sono al centro del lavoro di chi si occupa di malattie rare. In questo senso, oltre a dedicarsi alla ricerca con ingenti investimenti, AOP Health si propone come partner per i medici specialisti, le istituzioni ed i pazienti, al fine di individuare soluzioni terapeutiche ed organizzative innovative che possano davvero rispondere agli 'unmet needs' dei malati.
"La nostra logica è di prenderci cura di chi affronta la malattia, andando ben oltre il solo farmaco: in questo senso vanno le innovazioni farmaceutiche ed organizzative che proponiamo per migliorare la vita dei pazienti affetti da Iap. Quanto presentato è il risultato di un lavoro che oggi, con grande soddisfazione, possiamo mettere a disposizione dei pazienti e dei loro familiari - dichiara Emanuele Oro, Country Manager di AOP Health Italy - Si tratta di un'ulteriore tappa in un percorso che portiamo avanti nel tempo, perché da sempre siamo impegnati per mettere a disposizione dei pazienti, oltre ai nostri farmaci prodotti in Europa secondo i più elevati standard qualitativi, anche servizi innovativi per la cura e l'assistenza lungo tutto il percorso terapeutico con un approccio integrato alla cura".
Salute
“Attenzione al metamizolo, i farmaci come la Novalgina con questo principio attivo hanno un effetto collaterale grave”: l’Aifa lancia l’allarme
La reazione non dipende da quanto farmaco si assume e può verificarsi anche se in passato si è già assunto il medicinale senza problemi
Attenzione ai farmaci con il principio attivo metamizolo, perché potrebbero causare una reazione avversa grave come l’agranulocitosi. L’avvertimento arriva dall’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) che ha diffuso una nota informativa sui medicinali contenenti il principio attivo come la Novalgina e il generico che contiene lo stesso principio, utilizzati come antipiretici e analgesici, per curare quindi febbre e dolore. Non è in questione il ritiro del farmaco, ma – avverte l’Aifa in accordo con le autorità europee – bisogna prestare attenzione ai possibili effetti avversi che in questo periodo possono essere confusi con quelli delle sindromi influenzali. In particolare, quelli legati appunto all’agranulocitosi.
Che cos’è questo effetto avverso
L’agranulocitosi è una condizione patologica grave in cui il livello di granulociti (un tipo di globuli bianchi) scende drasticamente, con valori inferiori a 100 cellule per millimetro cubo di sangue. I granulociti sono essenziali per combattere infezioni batteriche e fungine. Quando il loro numero è molto basso, il corpo diventa estremamente vulnerabile alle infezioni. A volte i sintomi dell’agranulocitosi possono essere inizialmente confusi con quelli di una sindrome influenzale. Di frequente, infatti, chi la sviluppa mostra febbre, mal di gola, brividi, astenia e candidosi (lesioni alle mucose, come in bocca, in gola o a livello genitale).
Non dipende dalla dose
L’agranulocitosi può essere dunque provocata da farmaci, come alcuni antinfiammatori non steroidei come il metamizolo. Non è dose-dipendente. Che significa? La reazione non dipende da quanto farmaco si assume e può verificarsi anche se in passato si è già assunto il medicinale senza problemi. I sintomi – avverte l’Aifa – possono comparire anche poco dopo l’interruzione del trattamento ed essere mascherati nei pazienti in trattamento con una terapia antibiotica.
Che fare in caso di sospetto
L’Aifa raccomanda quindi, nel caso si segua una terapia con metamizolo, di rivolgersi subito a un medico nel caso compaia questa sintomatologia. Il medico deve prescrivere l’interruzione del trattamento e l’esecuzione immediata di un emocromo completo (inclusa la formula leucocitaria). “Se l’agranulocitosi viene confermata – continua la nota di Aifa – il trattamento non deve essere reintrodotto. Il metamizolo è controindicato nei pazienti con un’anamnesi di agranulocitosi indotta da metamizolo (o da altri pirazoloni o pirazolidine), con compromissione della funzionalità del midollo osseo o con malattie del sistema emopoietico”.
Il parere dell’esperto
“Il rischio di agranulocitosi associato all’uso di metamizolo non è nuovo – spiega al FattoQuotidiano.it Pierluigi Navarra, professore ordinario di Farmacologia presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia A. Gemelli di Roma – ed è stato documentato già da alcuni decenni. Il metamizolo fa parte di una classe di farmaci – le butazolidine – che è stata ritirata da tempo, tranne appunto questo principio attivo perché sembrava presentare un rischio più basso in Italia rispetto ad altri Paesi europei. Si tratta di un farmaco piuttosto popolare da noi, che è stato somministrato anche sotto forma di gocce, perché si pensava fosse meno lesivo della mucosa gastrica. Nel tempo, dopo che si è iniziato a segnalare alcuni rischi di effetti avversi legati al suo uso ne è diminuito il consumo”.
Ci sono persone che devono stare più attente rispetto ad altre nell’assumere metamizolo?
“Non esiste una categoria di pazienti più a rischio di altre. Il farmaco può dare effetti avversi interessando direttamente le cellule del midollo osseo”.
Come comportarsi, quindi?
“Prima di tutto, è importante che il medico sia consapevole dell’eventualità di questa reazione avversa, in modo tale che se il paziente lamenta sintomi legati a un’infezione, il medico può pensare che la causa sia legata all’azione del metamizolo. Per i medici di una certa età, questi rischi sono ben noti, tuttavia è utile fare un ripasso perché tutti, anche nella classe medica più giovane, ne siano sempre al corrente”.
In definitiva, la soluzione migliore è ricorrere ad altri tipi di farmaci.
“Sicuramente, ci sono tante altre alternative. Parliamo di un farmaco antipiretico e antinfiammatorio, e su questo fronte abbiamo farmaci per esempio come l’ibuprofene, che ha lo stesso effetto terapeutico, ma non presenta rischi di questo tipo”.
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Milano, 28 gen. (Adnkronos) - Alessia Pifferi torna in aula domani, mercoledì 29 gennaio, per il processo d'appello proprio nel giorno in cui la figlia Diana - lasciata morire di stenti a soli 18 mesi - avrebbe compiuto 4 anni. L'imputata, condannata in primo grado all'ergastolo per omicidio volontario aggravato dai futili motivi, sarà presente (salvo sorprese) ma i giudici milanesi hanno deciso niente telecamere in aula, per uno dei processi più mediatici degli ultimi anni. Non si attendono dichiarazioni spontanee da parte della 38enne che si è mostrata capace di mentire e di lasciare sola, nell'estate 2022, per quasi sei giorni, la piccola. Un comportamento che la difesa, rappresentata dall'avvocata Alessia Pontenani, proverà ad alleggerire chiedendo una nuova perizia psichiatrica, dopo che gli esperti incaricati dal tribunale hanno ritenuta l'imputata pienamente capace di intendere e di volere.
Le armi sembrano spuntate e la procura generale, in aula ci sarà l'avvocato generale Lucilla Tontodonati, è pronta a confermare la richiesta del carcere a vita. Se la richiesta di una nuova perizia sarà respinta, il processo davanti alla corte d'Assise d'Appello di Milano arriverà rapidamente a conclusione, non si può escludere già domani.
E' il pomeriggio del 14 luglio del 2022 quando Alessia Pifferi lascia la figlia in via Parea, in zona Ponte Lambro, con due biberon di latte e due bottiglietta d'acqua. Quando torna trova la piccola senza vita nel suo lettino da campeggio. E' morta in "un quadro di disidratazione spiccato", svela l'autopsia. Nessuna attenuante viene concessa dai giudici nella sentenza del 13 maggio scorso, per una donna mossa dal "futile ed egoistico movente di ricercare e vivere dei propri spazi di autonomia", in questo caso un lungo fine settimana con il proprio compagno, "rispetto al prioritario diritto-dovere di accudimento della propria figlia". Abbandonandola, "aveva certamente coscienza e volontà del disvalore della propria condotta" tanto da mentire alla madre e al compagno su dove si trovasse la bambina: alla prima dice di averla con sé e al compagno che la piccola si trova al mare dalla sorella. Una bugia che è costata la vita a Diana.
Roma, 28 gen. -(Adnkronos) - Una delegazione di 15 imprese partner, un Annullo celebrativo speciale di Poste Italiane e focus 100% sul made in Italy: sono questi i segni distintivi con i quali la missione AEPI si presenterà al prossimo Expo 2025 di Osaka dove, grazie alla collaborazione con la Farnesina, sarà protagonista del Padiglione Italia in una tre giorni di incontri e scambi serrati con le principali aziende internazionali. L'iniziativa, organizzata dalla Confederazione AEPI (Confederazione delle Associazioni Europee di Professionisti e Imprese) presieduta da Mino Dinoi, è stata presentata questa mattina a Roma, nella Sala Auditorium di Palazzo delle Esposizioni, nel corso di un incontro che ha visto la partecipazione dell'ambasciatore Mario Vattani (Commissario Generale per l'Italia a Expo 2025 Osaka), Satoko Koike (Primo Segr. Ambasciata del Giappone in Italia), Davide Amorosi (Mimit), Pasquale Salzano (Presidente Simest), Daniele Schroder (Dir. Gen. Sace Fct), Domenico Mauriello (Segr. Gen. Assocamerestero), Alessandro Circiello (Resp. Aepi per il Made in Italy), Marco Di Nicola (Dir. Comm. Poste Italiane Filatelia) e Fabiana Romano (Amm. Unico The Unique Group).
Nel presentare il progetto messo in campo per l'Expo 2025, Mino Dinoi ha ribadito l'impegno a "proseguire nel programma di accompagnamento delle piccole e micro imprese della Confederazione affinché riescano a valorizzare l’export dei loro prodotti e, di conseguenza, rafforzino il proprio radicamento nei mercati esteri. In questo contesto, Osaka 2025 rappresenta un’opportunità unica - ha aggiunto - perché il nostro made in Italy possa farsi conoscere da aziende non italiane. Con Simest, Ice e Assocamerestero abbiamo già avviato un percorso importante, fatto di supporto progettuale e incontri formativi, che può realmente rappresentare un valore aggiunto affinché le imprese sfruttino le proprie opportunità di mercato". "A questo proposito - ha aggiunto Dinoi - un grazie speciale al Commissario Generale Mario Vattani per aver creduto in una realtà relativamente giovane come quella che la famiglia AEPI rappresenta".
"Expo 2025 Osaka sarà un’occasione unica per promuovere e sviluppare l’export delle imprese italiane di ogni settore e dimensione nell’Asia-Pacifico" ha dichiarato l’Ambasciatore Mario Vattani, Commissario Generale per l’Italia a Expo 2025 Osaka. "Il Padiglione Italia non sarà solo uno spazio espositivo, ma uno strumento per valorizzare le eccellenze del nostro sistema produttivo, favorendo nuovi investimenti e partnership internazionali. Grazie a un’ampia rete di accordi, compreso quello con Aepi, il Padiglione Italia offrirà un supporto concreto nel percorso di internazionalizzazione, con l’obiettivo di favorire la crescita e lo sviluppo del Made in Italy in mercati giovani e in forte espansione, strategici per rafforzare la competitività del nostro Paese su scala globale". Come ha ricordato, Satoko Koike, dell'Ambasciata del Giappone in Italia, “siamo a meno di 100 giorni dall’inizio dell’Expo e mai come in questo momento abbiamo percepito la vera importanza di riunire persone da tutto il mondo. Saranno presenti 158 tra Paesi e Regioni e 9 organizzazioni internazionali; sono certa che il Padiglione Italia spiccherà tra tutti perché i giapponesi amano l’Italia che, oltre alla cultura, è arte di lunga tradizione e può contare sulla forza del Made in Italy. Expo sarà un’occasione di interscambio anche dal punto di vista imprenditoriale e spero che il fascino del Made in Italy possa tradursi in nuove opportunità per le imprese. Noi tutti dell’Ambasciata del Giappone siamo aperti a collaborare per contribuire al successo del Padiglione Italia”.
Come ha sottolineato Salzano "Simest è in prima linea per accompagnare le imprese italiane nel cogliere appieno le straordinarie opportunità offerte dalla regione dell’Indo-Pacifico, anche grazie all’Expo 2025 di Osaka. In questa prospettiva, insieme a Cassa Depositi e Prestiti e SACE, abbiamo siglato un importante accordo di collaborazione con il Commissario Generale per l’Expo 2025, con l’obiettivo di promuovere innovazione, crescita e internazionalizzazione delle imprese italiane attraverso iniziative concrete e progetti strategici".
"Expo 2025 Osaka rappresenta un’occasione straordinaria per la promozione delle nostre filiere produttive, per presentare al mondo le nostre tecnologie e il saper fare italiano e, infine, per promuovere turismo e attrattività dei territori” afferma Domenico Mauriello, Segretario Generale di Assocamerestero. “Ma per ottenere risultati concreti occorre avere un piano strategico, che preveda investimenti nei prossimi 3 anni sia in comunicazione che in marketing. Proprio per garantire continuità alle realtà istituzionali e private che si affacciano a Expo, la Camera di Commercio italiana a Tokyo - che fa parte dell’ampio network di Assocamerestero, presente in 63 Paesi del mondo con 86 strutture e 21mila imprese socie - ha predisposto non solo una gamma di servizi che potranno essere forniti in occasione della partecipazione all’evento, ma anche un pacchetto “After-Expo” di servizi, che vanno dal follow-up degli incontri avvenuti nel semestre dell’esposizione fino a specifici servizi di promozione. E siamo convinti che la collaborazione con AEPI sia una carta vincente per stabilire connessioni con il qualificato e ampio network imprenditoriale di questa Associazione”.
Al termine dell'incontro si è tenuta la cerimonia di Annullo celebrativo speciale Aepi Expo 2025 Osaka realizzato per l'occasione da Poste Italiane. Questo annullo sarà utilizzato per la corrispondenza che porterà il nome Aepi in tutto il mondo e il francobollo sarà conservato nel Museo di Poste e Telegrafi.
Roma, 28 gen. (Adnkronos) - Il Pd presenterà emendamenti in aula alla Camera alla pdl partecipazione e, in base a come verranno recepiti, i dem decideranno se confermare o meno il voto contrario al provvedimento come è accaduto in commissione. Se ne è parlato in una riunione del gruppo a Montecitorio dove le sensibilità sono diverse tra chi denuncia lo snaturamento della proposta, che nasce da una legge di iniziativa popolare promossa dalla Cisl, da parte della maggioranza e chi sostiene che comunque il testo all'esame della Camera rappresenti un passo avanti.
Di qui il tentativo di cambiare il provvedimento in aula con emendamenti "che lo riavvicinino al testo iniziale della Cisl - spiega la capogruppo Chiara Braga - Oggi abbiamo avviato una discussione. Torneremo a riunirci la prossima settimana dopo il passaggio in aula sugli emendamenti. Oggi tra noi non c'è stata contrapposizione ma condivisione di quello che è stato il percorso della legge in commissione ovvero che ci sono alcuni punti critici molto preoccupanti".
Cecilia Guerra argomenta: "Chiediamo che venga eliminato l'emendamento sulla rappresentanza che cerca di smantellare ancora una volta la rappresentatività dei sindacati, a cominciare dalla Cisl. La discussione tra noi sarà a valle di queste richieste". Per il capogruppo dem in Commissione Lavoro, Arturo Scotto, "la discussione nel Pd rimane aperta, continua. Abbiamo votato contro il mandato al relatore, nel corso del dibattito all'aula vediamo se dalla destra arrivano segnali di apertura".
Roma, 28 gen. (Adnkronos Salute) - Parte una nuova campagna digitale dedicata alla sensibilizzazione sull'ipotiroidismo e alla sua diagnosi precoce. Lanciata da Merck, in collaborazione con Next Different, communication company parte di 'Una - Aziende della comunicazione unite', la campagna nazionale promuove la diagnosi precoce grazie al sito dedicato latuatiroide.it e strumenti digitali innovativi per sensibilizzare il pubblico sull'importanza della salute tiroidea. Le malattie della tiroide - si legge in una nota - sono tra i disturbi più diffusi a livello globale. L'ipotiroidismo è il più comune: considerando sia la forma subclinica che quella conclamata, interessa tra lo 0,2% e il 5,3% degli europei e lo 0,3-3,7% degli statunitensi. Purtroppo molte persone non ricevono una diagnosi tempestiva di ipotiroidismo perché i sintomi di questa patologia - affaticamento, aumento di peso, mal di testa, sbalzi d'umore, capelli fragili, secchezza cutanea e disturbi ormonali - vengono confusi con quelli di altre condizioni, ritardando l'accesso a cure mirate.
La campagna si sviluppa attorno all'idea di offrire una risposta alternativa, concreta e scientifica a tutte quelle ipotesi con cui troppo spesso liquidiamo sintomi molto comuni, dietro i quali può celarsi un disturbo della tiroide. Questo si riflette in una comunicazione che si propone di educare il pubblico e stimolare un'azione consapevole, promuovendo l'importanza di controlli regolari e di una corretta informazione sulla salute tiroidea. Tra le principali attività messe in atto per sensibilizzare il target sul tema, vi sono: un piano di digital Pr che ha coinvolto influencer e creator di vari ambiti nella realizzazione di video pillole educative; post informativi su pagine Instagram e LinkedIn di Merck per raggiungere target specifici; contenuti ad hoc (skin e box) su MyPersonalTrainer e accesso al symptom checker disponibile sul sito latuatiroide.it, uno strumento che guida l'utente nella valutazione dei propri sintomi. In caso in cui ci fossero sintomi compatibili con una condizione di ipotiroidismo, è previsto inoltre l'accesso diretto dal sito alla più ampia offerta di specialisti di patologie della tiroide fornita dalla piattaforma MioDottore, realtà di riferimento in Italia e a livello mondiale per la prenotazione online di visite mediche. Grazie alle funzionalità offerte dalla piattaforma è possibile prenotare immediatamente, con pochi clic, un appuntamento con l'endocrinologo più vicino.
L'iniziativa - che punta quindi ad aumentare la consapevolezza su una patologia sottovalutata, promuovendo un messaggio di empowerment e responsabilità verso la propria salute - non si limita alla sensibilizzazione, ma guida il pubblico verso azioni concrete, come l'utilizzo del symptom checker e la prenotazione di visite specialistiche, sottolineando - informa l'azienda - l'impegno di Merck nel fornire soluzioni precise e affidabili.
"La campagna si basa su un messaggio semplice, ma essenziale: la prevenzione e la diagnosi precoce sono essenziali per aiutare le persone a vivere a lungo e in buona salute - afferma Francesco Epifani, Chief Creative Officer di Next Different - Grazie a un approccio positivo ed empatico, vogliamo far sapere alle persone che Merck può aiutarle a riconoscere i segnali dell'ipotiroidismo e a prendersi cura della propria salute con strumenti innovativi e accessibili".
Aggiunge il direttore Fertility & Cme di Merck Italia, Dario Floris: "Per un'azienda come la nostra, che ama definirsi 'In Love with Care', avere cura delle persone vuol dire prendere in considerazione tutti i loro needs di salute non soddisfatti. Non ci limitiamo quindi a rispondere ai bisogni terapeutici, ma promuoviamo progetti che vanno oltre il farmaco, con iniziative di prevenzione ed educazione sulla salute. Fare una concreta differenza nella vita delle persone - conclude - è da sempre la nostra mission, e per realizzarla appieno non esitiamo a identificare sinergie di valore: la campagna di comunicazione sviluppata con Next Different e la partnership con MioDottore costituiscono due collaborazioni importanti per informare i cittadini sui disturbi della tiroide, aiutarne a riconoscere i sintomi, e indirizzare a una verifica del proprio stato di salute con medici specialisti".
Roma, 28 gen. (Adnkronos Salute ) - Avvicinare i pazienti alle proprie cure, rendendo più comoda la somministrazione dei farmaci grazie ad una prolungata durata della stabilità e favorire la possibilità di ricevere la terapia a domicilio, mediante un servizio di 'home delivery'. Il tutto con l'obiettivo di un minor aggravio per le strutture sanitarie. A rendere disponibili queste opportunità è l'innovazione, scientifica ed organizzativa, di AOP Health, azienda globale pioniera nelle terapie integrate per le malattie rare e la terapia intensiva. L'intento è di provare a vincere una delle tante sfide per malati, famiglie e sistema sanitario che propone l'ipertensione arteriosa polmonare (Iap), malattia rara e gravemente invalidante. Ricerca e organizzazione, oggi, permettono di avvicinare il paziente alle cure. Questo è possibile grazie ad una maggiore stabilità chimico-fisica e microbiologica del trattamento in uso, che consente di ridurre la frequenza con cui si deve ricaricare il serbatoio della pompa per infusione sottocutanea, la quale infonde la terapia 24h su 24h. E' inoltre al via un nuovo servizio di consegna domiciliare del medicinale, pensato per alleviare il peso organizzativo della cura e migliorare la qualità di vita dei pazienti.
La Iap è una patologia rara e grave che interessa i vasi sanguigni di piccolo calibro dei polmoni, causando spossatezza, affanno e svenimenti tra i suoi principali sintomi. E' caratterizzata da un aumento della pressione nel circolo polmonare, che sovraccarica il cuore, in particolare il ventricolo destro, portando, se non trattata, a insufficienza cardiaca e ad una morte prematura. Colpisce circa 15-50 persone ogni milione di abitanti e ha una prevalenza maggiore nelle donne, con un rapporto di 4,8 donne colpite per ogni uomo. Oggi i pazienti con una diagnosi accertata in Italia sono circa 3.000, con una maggiore incidenza nella popolazione tra i 30 e i 60 anni, un periodo della vita in cui le persone sono particolarmente attive. Questo aspetto rende più complesso l'iter diagnostico, in quanto i primi sintomi vengono spesso sottovalutati, contribuendo a determinare significativi ritardi diagnostici.
"La Iap è una forma di ipertensione polmonare che può manifestarsi senza cause apparenti (idiopatica), oppure in associazione con patologie come cardiopatie congenite, malattie autoimmuni come sclerodermia o lupus, Hiv o cirrosi epatica. Il trattamento aggressivo è cruciale per migliorare i sintomi e la qualità di vita nei pazienti con rischio intermedio e alto - spiega Carmine Dario Vizza, professore di Cardiologia all'Università di Roma 'La Sapienza' e direttore della Cardiologia presso l'Azienda ospedaliero-universitaria Policlinico Umberto I - In questi casi tra i trattamenti disponibili, considerati efficaci e largamente utilizzati nella Iap, c'è treprostinil, vasodilatatore polmonare e sistemico". La terapia prevede che il farmaco sia auto-somministrato dal paziente a domicilio mediante una pompa per micro-infusione continua (24 ore su 24) e che richiede un refill ogni 72 ore. Questo comporta una complessa pianificazione organizzativa e una costante gestione del dispositivo, che influenzano pesantemente la quotidianità dei pazienti, limitandone la libertà e rafforzando la percezione di sé come 'persona malata'. Come mostrato da recenti evidenze, la stabilità chimico-fisica e microbiologica della molecola in uso può essere estesa fino a 14 giorni, riporta una nota. Si tratta di un'innovazione nel percorso di sviluppo di una terapia consolidata, che può offrire ulteriori benefici ai pazienti.
"Oggi, grazie alla ricerca medica, abbiamo a disposizione una nuova possibilità terapeutica che va nella direzione di una maggiore personalizzazione della cura - chiarisce Vizza - La molecola treprostinil si presenta con una nuova stabilità del farmaco, che consente il suo utilizzo nella micro-pompa per infusione sottocutanea da 3 giorni fino a 14 giorni. Questo, per i pazienti, rappresenta un significativo passo in avanti perché significa che, in base al dosaggio specifico di ciascuno, si potrà effettuare il refill nel dispositivo in uso al paziente, potenzialmente solo 2 volte in un mese".
"Nel corso degli ultimi vent'anni, i progressi terapeutici per la Iap hanno migliorato significativamente la qualità della vita dei pazienti, ritardando la progressione della malattia e riducendo il ricorso al trapianto di polmoni o cuore-polmoni - commenta Pisana Ferrari, presidente di Aipi (Associazione italiana ipertensione polmonare) - Tuttavia, la malattia è ancora poco conosciuta e spesso difficile da diagnosticare, con frequenti ritardi diagnostici e quindi nelle cure. Ritengo che sia un grande passo avanti poter rispondere alle necessità dei pazienti e dei loro caregiver di avere soluzioni terapeutiche personalizzate che permettono di alleggerire l'impatto psicologico e il carico organizzativo derivante dalla gestione della malattia".
Per i pazienti affetti da Iap, un'ulteriore sfida è spesso rappresentata dalla logistica: raggiungere le farmacie dei centri ospedalieri, spesso situati lontano da casa, è un aggravio che si aggiunge al peso complessivo della gestione della malattia. In questo contesto un ulteriore significativo avanzamento nell'approccio alla cura è il nuovo servizio di home delivery. Grazie a questa soluzione si può ricevere il farmaco a domicilio facilitando la continuità terapeutica, riducendo lo stress logistico e migliorando la qualità della vita delle persone. "La prossimità e la vicinanza, anche fisica, al paziente sono aspetti centrali della cura e nel supporto non solo all'aderenza, ma anche alla qualità di vita", sottolinea Stefano Ghio, presidente di iPHnet (Italian Pulmonary Hypertension Network). "Il nuovo servizio, rivolto ai pazienti in terapia con treprostinil, viene organizzato ed erogato attraverso un programma specifico dedicato a queste persone, in accordo con la propria farmacia ospedaliera di riferimento. E' un servizio disponibile gratuitamente e rappresenta una svolta significativa per coloro che vivono con una malattia rara e complessa".
"Oggi, a differenza di un tempo, sono diversi i centri medici in Italia in grado di offrire cure avanzate e un adeguato follow-up, riducendo la necessità di trasferte difficoltose per l'accesso alle cure, ma sono ancora numerosi i pazienti che hanno oggettive difficoltà negli spostamenti - evidenzia Vittorio Vivenzio, presidente di Amip (Associazione malati ipertensione polmonare) - E' fondamentale offrire sempre di più non solo farmaci innovativi, ma servizi dedicati laddove le terapie si dimostrano già efficaci per favorire una quotidianità più serena, libera dalla preoccupazione costante, legata alla gestione della propria patologia".
Modalità di somministrazione più agevoli e attenzione alla qualità di vita, perché il paziente e la sua famiglia sono al centro del lavoro di chi si occupa di malattie rare. In questo senso, oltre a dedicarsi alla ricerca con ingenti investimenti, AOP Health si propone come partner per i medici specialisti, le istituzioni ed i pazienti, al fine di individuare soluzioni terapeutiche ed organizzative innovative che possano davvero rispondere agli 'unmet needs' dei malati.
"La nostra logica è di prenderci cura di chi affronta la malattia, andando ben oltre il solo farmaco: in questo senso vanno le innovazioni farmaceutiche ed organizzative che proponiamo per migliorare la vita dei pazienti affetti da Iap. Quanto presentato è il risultato di un lavoro che oggi, con grande soddisfazione, possiamo mettere a disposizione dei pazienti e dei loro familiari - dichiara Emanuele Oro, Country Manager di AOP Health Italy - Si tratta di un'ulteriore tappa in un percorso che portiamo avanti nel tempo, perché da sempre siamo impegnati per mettere a disposizione dei pazienti, oltre ai nostri farmaci prodotti in Europa secondo i più elevati standard qualitativi, anche servizi innovativi per la cura e l'assistenza lungo tutto il percorso terapeutico con un approccio integrato alla cura".
Palermo, 28 gen. (Adnkronos) - Si terrà il prossimo 5 marzo l'udienza preliminare a carico dei sei militari, quattro della Guardia di Finanza e due della Capitaneria di porto, accusati di naufragio colposo ed omicidio colposo plurimo nel procedimento sui ritardi nei soccorsi la notte del 26 febbraio a Steccato di Cutro (Crotone) quando morirono 94 migranti a bordo del caicco Summer Love. Si tratta di Giuseppe Grillo, capo turno della sala operativa del comando provinciale di Vibo Valentia della Guardia di finanza e del Reparto operativo aeronavale (Roan) delle fiamme gialle; Alberto Lippolis, comandante del Roan di Vibo Valentia; Antonino Lopresti, ufficiale in comando e controllo tattico nel Roan di Vibo Valentia; Nicolino Vardaro, comandante del gruppo aeronavale di Taranto; Francesca Perfido, ufficiale di ispezione in servizio nel Centro di coordinamento italiano di soccorso marittimo di Roma, e Nicola Nania, ufficiale di ispezione nel centro secondario di soccorso marittimo di Reggio Calabria. Secondo la Procura sarebbero colpevoli di gravi negligenze e imperizia. La parola passa ora al gup.
Roma, 28 gen. (Adnkronos Salute) - "La terapia ormonale di vecchia generazione, detta terapia di deprivazione androgenica, ha rappresentato per tanti anni la principale strategia terapeutica" per il cancro alla prostata, "in quanto va a 'privare del carburante' le cellule tumorali. Purtroppo queste cellule, a un certo punto, presentano dei meccanismi di resistenza. E' allora che la malattia si definisce resistente alla castrazione. In questi casi, fino a ieri disponevamo di strategie terapeutiche legate soprattutto a farmaci ormonali di nuova generazione, a chemioterapia e, in una minima percentuale di casi, circa il 10%, alla possibilità di utilizzare i cosiddetti Parp-inibitori, che utilizzavamo dalla seconda e terza linea, in quei pochi soggetti che presentavano delle mutazioni dei geni che regolano la riparazione dei danni del Dna, principalmente i geni Brca1 e Brca2. Ora, con le nuove rimborsabilità, abbiamo la possibilità di utilizzare il Parp-inibitore olaparib in prima linea e in associazione a una terapia ormonale di nuova generazione. Questa combinazione è risultata in grado di ridurre il rischio di morte, rispetto al solo abiraterone, di ben il 71%". Così Orazio Caffo, direttore di Oncologia all'ospedale Santa Chiara di Trento, nel corso di un incontro con la stampa organizzato da AstraZeneca e Msd oggi a Milano, ha spiegato le prospettive offerte dalla terapia mirata nel trattamento della neoplasia.
"Il tumore alla prostata" è "il primo in termini di incidenza per i soggetti di sesso maschile - aggiunge Caffo - con mediamente circa 41mila nuove diagnosi all'anno in Italia. Fortunatamente, ha una probabilità di sopravvivenza del 91% a 5 anni e possiamo considerare guarito un grande numero di soggetti che hanno attraversato la neoplasia prostatica nel corso della loro vita, circa 48mila persone. Tipica di una fascia d'età avanzata", colpisce "soggetti che hanno dai 66 ai 70 anni. L'incidenza e la presenza di una diagnosi di tumore della prostata in età giovanile è veramente molto rara".
I sintomi del tumore della prostata "sono piuttosto subdoli - precisa l'oncologo - e molto simili a quelli dell'ipertrofia prostatica, una delle patologie più frequenti legata all'invecchiamento della prostata: aumento della frequenza della minzione notturna, sensazione che la vescica non si sia svuotata completamente. E' importante non sottovalutare questi sintomi, parlarne subito con il medico di medicina generale ed eventualmente fare una visita urologica. In termini di prevenzione, l'aspetto più importante sono gli stili di vita: condurre una vita attiva, evitare il sovrappeso e non sottovalutare i sintomi qualora essi si presentino", conclude.