La partita di Champions League tra Lipsia e Aston Villa è stata una delle più belle del martedì europeo. Alla fine l’hanno spuntata gli inglesi vincendo per 2-3 grazie al gol di Barkley arrivato 5 minuti prima del fischio finale. Ma le emozioni non si sono esaurite al 90esimo: uno dei due assistenti di linea, il romano Alessandro Giallatini, è stato inquadrato dalle telecamere con le lacrime al volto mentre abbandonava il terreno di gioco della Red Bull Arena. Con un gesto di grande empatia l’allenatore dei tedeschi Marco Rose ha raggiunto il guardalinee per consolarlo ed abbracciarlo.

“Era la sua ultima partita, ecco perché era molto emozionato”, ha svelato il tecnico del Lipsia nel post gara: “Spero che non fosse triste, che fosse felice piuttosto per quello che ha visto nella sua vita e che ha ottenuto come arbitro. Una bella storia, una storia umana“. Giallatini ha terminato così una lunga carriera piena di soddisfazioni, che lo ha visto tra le altre cose far parte della terna arbitrale – con Orsato primo fischietto – che nel 2020 ha diretto la finale di Champions League tra Bayern Monaco e PSG. I

l 49enne ha esordito come guardalinee in Serie A il primo novembre del 2009 nel match tra Cagliari-Atalanta. Successivamente è diventato assistente arbitrale internazionale nel gennaio 2013, distinguendosi come uno dei migliori in circolazione, venendo infatti premiato con la finale di Champions League nel 2020. In campo internazionale, Giallatini ha preso parte a 31 partite di Champions League e 11 di Europa League, oltre a 3 partite dei Mondiali in Qatar e 4 di Euro 2024.

Community - Condividi gli articoli ed ottieni crediti
Articolo Precedente

“Il ‘capitale’ di violenza della Curva Sud del Milan messo al servizio anche di Fedez”: le motivazioni del carcere per l’ultras Rosiello

next
Articolo Successivo

I colpi di testa, un pericolo sanitario: aumentano di 3,5 volte la probabilità di morire di malattie neurodegenerative – Lo studio

next