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Crisi dell’auto, il Ppe approva un documento contro le multe ai costruttori che non rispettano gli obiettivi di taglio delle emissioni

Il partito chiede anche di consentire l’uso di un mix di tecnologie più ampio rispetto al solo elettrico e idrogeno, che comprenda anche biocarburanti ed e-fuels

Mentre la crisi del comparto si aggrava, il Partito popolare europeo ha approvato un ‘piano per salvare l’industria dell’automotive‘. Al centro c’è la richiesta a Bruxelles di rivedere – come vorrebbe anche il governo italiano – il sistema delle multe previste dal 2025 per le case automobilistiche che non centrano i target intermedi di tagli […]

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Mentre la crisi del comparto si aggrava, il Partito popolare europeo ha approvato un ‘piano per salvare l’industria dell’automotive‘. Al centro c’è la richiesta a Bruxelles di rivedere – come vorrebbe anche il governo italiano – il sistema delle multe previste dal 2025 per le case automobilistiche che non centrano i target intermedi di tagli delle emissioni. Nel documento il partito a cui aderisce Forza Italia chiede anche di garantire un approccio ‘tecnologicamente neutrale’ al traguardo finale del 2035 che prevede lo stop ai nuovi veicoli a benzina e diesel, consentendo quindi l’uso di un mix di tecnologie più ampio rispetto al solo elettrico e idrogeno, che comprenda anche biocarburanti ed e-fuels. Gli eurodeputati del gruppo chiedono alla Commissione Ue di “presentare il prima possibile una proposta per garantire flessibilità” all’automotive.

“Nel documento, vedrete un chiaro impegno per gli obiettivi climatici, la neutralità climatica entro il 2050, ma ovviamente ci sono sfide a cui la politica deve trovare una risposta. La questione a cui dobbiamo trovare una risposta è una questione di sanzioni. Se i produttori di automobili europei non rispettano le regole potrebbero esserci multe fino a 15 miliardi di euro per tutti. La nostra posizione è che vogliamo evitare sanzioni”, spiega l’europarlamentare Jens Gieseke, coordinatore del Ppe nella commissione TRAN al Parlamento europeo. “Vogliamo che la Commissione presenti una proposta per garantire flessibilità, avere un periodo di calcolo più lungo e non concentrarsi solo sulle auto immatricolate, ma anche sulle auto prodotte. Un secondo problema importante è, ovviamente, la questione del motore a combustione interna. Siamo sempre stati dell’opinione che abbiamo bisogno di un approccio tecnologico neutrale, che consenta soluzioni diverse, i carburanti sintetici, ad esempio, ma anche altri carburanti che hanno un effetto significativo sulla riduzione della CO2 potrebbero svolgere un ruolo importante. Vogliamo avere carburanti alternativi, carburanti sintetici (e-fuels), biocarburanti, carburanti rinnovabili, e questo dovrebbe essere accompagnato da un fattore di correzione del carbonio“.

“Ora il testo finale circolerà e ne discuteremo con i colleghi degli altri gruppi. Ovviamente non mi aspetto il pieno supporto dei colleghi Verdi, ma almeno penso che Renew, i socialisti, forse alcuni di Left ed Ecr saranno almeno disposti a discutere l’approccio operativo”.