Nuove scintille in maggioranza, questa volta sul ddl Sicurezza. A innescare l’ennesima scaramuccia tra alleati è stato un vertice di coalizione tenuto mercoledì mattina, al termine del quale il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani di Fratelli d’Italia, ha dichiarato di “non escludere una terza lettura” del provvedimento varato dal governo lo scorso anno, ora in discussione al Senato dopo l’approvazione alla Camera. A subire modifiche, in particolare, potrebbero essere le due norme su cui il Quirinale ha espresso rilievi la scorsa estate: quella sulle detenute madri, che rende obbligatorio e non più facoltativo il differimento della pena per le donne con figli piccoli, e quella sul divieto ai migranti irregolari di acquistare sim telefoniche italiane. Non dovrebbe essere toccato, invece, il pacchetto di misure sulla cannabis light, che rende illegale anche la canapa priva di Thc (il principio attivo psicotropo) rischiando di mettere in ginocchio un intero settore. “Abbiamo fatto il punto su alcuni aspetti che forse possono essere migliorati, ma non abbiamo preso ancora alcuna decisione”, spiega Ciriani ai cronisti. “Stiamo verificando perché ci sono opinioni diverse, sensibilità diverse, nessuno intende stravolgere i contenuti del testo, ma su alcune cose serve approfondire“, aggiunge.

Tanto basta per provocare la reazione stizzita della Lega, che del testo ha fatto una bandiera: “Il ddl sicurezza rappresenta uno strumento normativo di primaria importanza fortemente voluto dal governo per tutelare l’operato delle nostre forze di polizia sottoposte a sistematiche aggressioni e violenze durante le manifestazioni di piazza e per risolvere i principali fenomeni di allarme sociale, come le occupazioni abusive di case, che minano la sicurezza dei cittadini e delle comunità locali. Va approvato immediatamente senza perdite di tempo“, comunica il Carroccio in una nota. Alla riunione di maggioranza, peraltro, erano presenti due sottosegretari leghisti, Nicola Molteni (Interno) e Andrea Ostellari (Giustizia), oltre alla senatrice Erika Stefani, componente della Commissione Giustizia.

Esprime apprezzamento, invece, il Pd: “Apprendiamo che la maggioranza sta valutando modifiche al ddl sicurezza. È una buona notizia, perché è un disegno di legge pieno di strafalcioni giuridici, di norme palesemente incostituzionali, di previsioni contraddittorie. Ci auguriamo che, per una volta, vi sia la disponibilità da parte della maggioranza ad un confronto vero che porti alla riscrittura del testo”, scrivono i senatori Andrea Giorgis e Alfredo Bazoli, capigruppo rispettivamente in Commissione Affari costituzionali e Giustizia. Mentre il segretario di +Europa Riccardo Magi è caustico: “Dopo mesi di proteste da parte delle opposizioni, il ministro Ciriani ammette candidamente che il ddl sicurezza potrebbe essere modificato. Do un consiglio al governo: questo provvedimento è un un ammasso di bestialità giuridiche, ritiratelo prima che ve lo smontino i tribunali e che produca danni irreparabili ai cittadini e allo stato di diritto nel nostro Paese”.

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