Ora è ufficiale: la Fifa ha comunicato l’assegnazione dei Mondiali 2034 all’Arabia Saudita. La decisione non è stata complicata: i sauditi erano gli unici presenti in lizza per organizzare il torneo che si giocherà tra una decina d’anni. Ora però c’è la conferma definitiva: dopo il Qatar, anche il regime di Bin Salman avrà la sua vetrina calcistica per presentarsi al mondo come un Paese moderno, nascondendo con una bella mano di sportwashing le violazioni dei diritti umani. Questo rappresenta un ulteriore passo in avanti per la federazione saudita, che mira a ottenere un ruolo sempre più da protagonista nel calcio mondiale. Dopo aver arricchito il proprio campionato nazionale con l’acquisto di top players provenienti dalle migliori squadre d’Europa, il calcio saudita vuole ottenere uno status di rilievo assoluto, che forse otterrà appunto con la Coppa del Mondo che potrebbe essere disputata in inverno, proprio come successo in Qatar. Il progetto dell’Arabia Saudita prevede 15 stadi ultramoderni, già in costruzione grazie allo sfruttamento della manodopera straniera. Anche in questa occasione, è plausibile che i Mondiali saranno giocati in inverno o in autunno inoltrato: le condizioni climatiche dell’estate saudita non sono infatti ideali per disputare una manifestazione sportiva di questo tipo.

Oltre all’assegnazione del Mondiale 2034 all’Arabia Saudita, la Fifa ha ufficializzato anche il Mondiale 2030 a Spagna, Portogallo e Marocco, in un progetto che prevede il coinvolgimento anche del Sudamerica, con Uruguay, Paraguay e Argentina che ospiteranno le prime tre delle 104 partite in programma. Sarà il primo torneo nella storia che si svolgerà in tre continenti diversi. Il legame con il Sudamerica è un omaggio alla prima Coppa del Mondo, che si è svolta nel 1930 proprio in Uruguay: sarà il Centenario di Montevideo ad ospitare la prima sfida della manifestazione che poi entrerà nel vivo in Spagna, Portogallo e Marocco.

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