General Motors ha annunciato una svolta strategica che segna la fine dello sviluppo del programma di robotaxi gestito dalla sua divisione Cruise. Questa decisione, riflette una serie di sfide operative, economiche e normative che hanno reso il progetto non sostenibile nell’attuale contesto. Il colosso americano ha deciso di interrompere l’attività di Cruise dopo anni di investimenti significativi nel settore dei veicoli a guida autonoma.
Secondo le dichiarazioni ufficiali, il programma soffriva di costi operativi elevati e di una crescente competitività nel mercato della mobilità autonoma. Tra i fattori determinanti, spiccano le difficoltà normative, in particolare in stati come la California, dove un incidente avvenuto nell’ottobre 2023 ha portato alla sospensione delle attività di guida autonoma.
La chiusura del progetto porterà sicuramente ad una ristrutturazione interna, con l’obiettivo di integrare le competenze del team di Cruise in altre divisioni tecniche di GM. Questo cambio di rotta porterà ad un risparmio stimato in oltre è un miliardo di dollari entro la metà del 2025.
Inoltre, GM ha interrotto la produzione del Cruise Origin, un veicolo completamente autonomo privo di controlli manuali, sempre a causa causa di costi di produzione elevati e di incertezze normative. La casa di Detroit non abbandonerà la tecnologia di guida autonoma, ma per adesso si concentrerà sullo sviluppo di sistemi avanzati di assistenza alla guida (ADAS) per i veicoli personali. Un approccio che mira a migliorare la sicurezza stradale e l’esperienza di guida, mantenendo un focus sulla sostenibilità economica.
Il ritiro di GM dal mercato dei robotaxi lascia il campo di gioco a player come Waymo di Alphabet e Tesla. Anche se entrambe le aziende continuano a investire pesantemente nei servizi di mobilità autonoma, il panorama rimane complesso, con molteplici sfide tecnologiche e regolamentari ancora da affrontare. GM, con questa mossa, si adatta alle dinamiche di mercato e si focalizza su tecnologie a impatto immediato.