Economia

“La Golf in Messico”: Volkswagen pensa di spostare la produzione dell’auto a Puebla

I vertici stanno discutendo di spostare la produzione del veicolo da Wolfsburg a Puebla, dove il gruppo ha prodotto per quarant'anni il Maggiolino

L’iconica Golf va verso il trasloco. La nuova casa dell’auto simbolo di Volkswagen potrebbe essere il Messico, stando a quanto appreso dall’Handelsblatt da ambienti aziendali. Secondo il quotidiano tedesco, i vertici stanno discutendo di spostare la produzione del veicolo da Wolfsburg a Puebla, dove il gruppo gestisce la più grande fabbrica del Paese sudamericano e […]

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L’iconica Golf va verso il trasloco. La nuova casa dell’auto simbolo di Volkswagen potrebbe essere il Messico, stando a quanto appreso dall’Handelsblatt da ambienti aziendali. Secondo il quotidiano tedesco, i vertici stanno discutendo di spostare la produzione del veicolo da Wolfsburg a Puebla, dove il gruppo gestisce la più grande fabbrica del Paese sudamericano e ha prodotto per quarant’anni il Maggiolino, auto culto di Volkswagen.

La decisione non è ancora stata presa definitivamente e quello messicano è solo uno dei diversi scenari attualmente in discussione. Finora, la Golf è sempre stata costruita totalmente nello stabilimento di Wolfsburg, la principale fabbrica di VW nel mondo. Il nuovo piano industriale della casa automobilistica tedesca era previsto a metà novembre ma il consiglio di vigilanza ha ritardato la stesura perché sono in corso le trattative con il sindacato IG Metall su un nuovo contratto collettivo aziendale.

Il management, come noto, ha annunciato un piano di risanamento lacrime e sangue, prospettando perfino la chiusura di tre fabbriche in Germania e il taglio degli stipendi del 10% per tutti i dipendenti. Negli ultimi mesi Bdi, l’associazione degli industriali tedeschi, ha chiesto al governo un pesante pacchetto di investimenti per contrastare la volatilità dei prezzi dei costi energetici. L’apice dei prezzi è stato toccato nel 2022, poi sono calati ma restano comunque alti, con il gas che ha un costo – come ha ricordato recentemente Ispi – quattro volte superiore rispetto a quello degli americani, con ricadute anche sui prezzi dell’elettricità.