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Jamie Foxx: “Sono stato in coma per 3 settimane a causa di un’emorragia cerebrale. Ho guardato alla fine del tunnel e ho pensato di vedere il diavolo”

L'attore e comico, celebre per il suo ruolo di protagonista in "Django Unchained", ricorda l'ictus che gli ha quasi tolto la vita nel nuovo speciale comico prodotto da Netflix

di F. Q.
Jamie Foxx: “Sono stato in coma per 3 settimane a causa di un’emorragia cerebrale. Ho guardato alla fine del tunnel e ho pensato di vedere il diavolo”

Era l’11 aprile 2023 quando Jamie Foxx, attore americano celebre, tra le altre cose, per aver interpretato il protagonista in Django Unchained di Quentin Tarantino, venne ricoverato in ospedale per una “emorragia cerebrale che ha portato a un ictus”. Cos’è successo prima e dopo quel momento lo ricorda proprio l’attore nel suo nuovo speciale comico prodotto da Netflix, intitolato Jamie Foxx: What Had Happened Was…, durante il quale Foxx racconta l’incidente che gli è quasi costato la vita.

“L’11 aprile avevo un brutto mal di testa e ho chiesto un’aspirina al mio amico. Mi sono subito reso conto che, in caso di emergenza medica, i tuoi amici non sanno che ca**o fare – racconta Foxx -. Prima che potessi prendere l’aspirina, (schiocca le dita, ndr) sono svenuto. Non ricordo quasi nulla dei 20 giorni successivi”. L’attore fu quindi portato da un medico di Atlanta, che gli somministrò un’iniezione di cortisone e lo rimandò a casa. Ma la sorella, Deidra Dixon, si preoccupò dello stato di salute di suo fratello e decise di portarlo al Piedmont Hospital, un ospedale poco distante dal luogo in cui è stato girato lo speciale: “Mi avete salvato la vita proprio qui, a 400 metri di distanza”, racconta infatti l’attore.

Proprio in ospedale, uno dei medici dà a Dixon “una notizia terribile su suo fratello maggiore. Ha detto: ‘Sta avendo un’emorragia cerebrale‘” e che, se non lo avessero operato immediatamente, sarebbe morto. Nel frattempo, però, l’attore non era sveglio, ma sedato e addormentato, in attesa di un intervento che, in realtà, lo avrebbe tenuto in coma per più di tre settimane: “È stato stranamente pacifico”, rivela Foxx parlando del fatto di essere incosciente. Poi aggiunge: “Ho visto il tunnel. Non ho visto la luce. Ma ero in quel tunnel. Era caldo. Ho guardato alla fine del tunnel e ho pensato di vedere il diavolo dire: ‘Vieni’“.

“Il 4 maggio mi sono svegliato (schiocca le dita, ndr), e quando mi sono svegliato mi sono trovato su una sedia a rotelle – prosegue Jamie -. Non potevo camminare e mi sono detto: ‘Perché ca**o sono su una sedia a rotelle?’ Stavo solo uscendo da questo schifo”.

Un periodo decisamente complesso per l’attore che, di quei giorni, ricorda di essere svenuto e di essersi svegliato qualche ora dopo. In realtà, “era in coma e non si è svegliato fino a qualche settimana dopo”, spiega Demecos Chambers, un amico di Foxx, a People. L’unica consolazione di quei giorni, per Jamie, è stato l’affetto delle sue figlie, Corinne, di 30 anni, e Anelise, di 16. Ed è stata una di loro, in particolare, ad aiutarlo, perché “suonava una delle sue canzoni preferite ogni giorno. E lui ha detto che quella è stata l’unica cosa che ricorda di aver sentito nel sonno, lo ha riportato qui dal coma -, aggiunge ancora Chambers -. Dopo essersi svegliato, è andato in un centro di riabilitazione e ha dovuto ricominciare da zero con le sue capacità motorie“.

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