C’è poco da nascondersi: l’interesse per gli sport invernali non è mai stato alto quanto quest’anno. Almeno, da un bel po’ di tempo a questa parte. E il merito è di tre “vecchietti” e di un brasiliano – sì, di un brasiliano – che hanno scelto di tornare a gareggiare dopo uno stop più o meno lungo. Chi ancora nel fiore della propria gioventù, chi sfidando le leggi della vita (e forse del buonsenso); chi partendo dalle retrovie, a 40 anni suonati, chi impartendo la propria legge, vincendo da subito. Ciò che sta accadendo nel Circo Bianco ha dell’incredibile. Tre grandissimi campioni (più un quarto campione, che tra un paio di stagioni potrà fregiarsi del superlativo) sono tornati in pista: Therese Johaug nello sci di fondo; Marcel Hirscer, Lindsey Vonn e Lucas Braathen Pinheiro nello sci alpino.
Ciascuno dei quattro casi ha le proprie peculiarità, eppure ci sono almeno due tracce – come quelle lasciate nella neve – che li uniscono: da una parte gli sponsor (tre di loro sono sostenuti da una delle aziende più attive negli sport invernali, cioè Red Bull), dall’altra la voglia di competere ancora. L’adrenalina del cancelletto di partenza, il brivido della gara (e, magari, del trionfo). Di Lucas Braathen Pinheiro – l’unico giovane, dal punto di vista sportivo, tra i quattro – abbiamo scritto qui. Il suo ritorno è stato meno sorprendente degli altri, proprio perché ha 24 anni. A destare interesse è stata la decisione di correre, dopo un anno di stop, per il Brasile, il Paese della mamma. E domenica scorsa ha già fatto la storia, portando il primo storico podio – un secondo posto – ai verdeoro. E non è finita qui. Anzi, è appena cominciata.
Purtroppo per Marcel Hirscher, leggenda austriaca dello sci alpino, otto volte vincitore della Coppa del mondo generale (il più grande sciatore di sempre, insieme a Ingemar Stenmark), è già finita. Il suo rientro, a 35 anni, a cinque dall’ultima competizione, è durato appena tre gare ufficiali. Tornato per difendere i colori dei Paesi Bassi (anche qui, Paese della madre), Hirscher ha beneficiato di una wild card per partire a ridosso dei primi trenta atleti, cioè quelli, in sintesi, col punteggio migliore. Ha stupito nel gigante di apertura a Soelden, qualificandosi per la seconda manche, mentre ha faticato nei due slalom di Levi e Gurgl. Poi la notizia terribile, data dallo stesso campione salisburghese: infortunio in allenamento – di cui ha pubblicato il video sui social – e lesione al crociato del ginocchio sinistro. Il ritiro definitivo, ora, è sempre più vicino. Ed è un peccato non poter vedere dove si sarebbe potuto spingere con più prove nelle gambe. Hirscher dunque non parteciperà ai Mondiali di casa (Saalbach-Hinterglemm), suo obiettivo, e non potrà mettere in mostra sci e scarponi della sua azienda, Van Deer (marchio usato comunque da altri atleti).
Chi invece, pronti via, è tornata e ha iniziato a dettare legge è la campionessa norvegese Therese Johaug. Sono bastate due gare perché la fondista 36enne tornasse a vincere, a mille giorni esatti dall’ultima affermazione. Lo ha fatto a Lillehammer, imponendosi prima nella 10 chilometri a tecnica libera e due giorni dopo, per dispersione, nello skiathlon. Johaug si era ritirata nel marzo del 2022, dichiarando che “c’è un tempo per ogni cosa e per me è arrivato il tempo di fare altro”, dopo aver archiviato quattro ori olimpici, 14 mondiali e tre Coppe del mondo assolute (per lei anche una squalifica di 18 mesi per la positività a un anabolizzante, assunto, a suo dire, involontariamente). L’anno successivo è diventata mamma. Poi, quest’anno, il ritorno. Ma con una clausola, che al momento sembra ferrea: correre fino ai Mondiali di casa, quelli di Trondheim che si disputeranno tra fine febbraio e inizio marzo. E poi? “Smetto anche se dovessi vincere tutte le gare”.
Ma il ritorno che ha fatto saltare sulla sedia – più degli altri – appassionati e addetti al settore è quello di Lindsey Vonn. Per quale motivo? La campionessa statunitense ha da poco compiuto 40 anni, e nel corso della propria carriera – è stata la sciatrice più vincente di sempre, finché non è stata superata dalla connazionale, tuttora in attività, Mikaela Shiffrin – ha subito numerosi infortuni. Tanto da sottoporsi, all’inizio del 2024, a un intervento chirurgico per l’istallazione di una protesi al ginocchio. Vonn è stata una delle atlete più amate di sempre, tanto in pista (dove ha conquistato quattro Coppe del mondo assolute, 16 di specialità, un oro olimpico, due mondiali e ben 82 successi), quanto fuori dalla pista. Ma a differenza di Johaug, Vonn non pratica uno sport di resistenza, di fatica, tutto sommato innocuo – salvo rari casi – come lo sci di fondo. Vonn torna a gareggiare in super-g e discesa libera, le due specialità più pericolose dello sci alpino. Un minuto e mezzo, due, di gara, in cui ci si butta giù da un pendio a più di cento chilometri orari. Per ora ha corso sulle nevi di casa, a Copper Mountain, per guadagnare i punti necessari per ottenere la wild card che le permetterebbe, in Coppa del mondo, di partire subito dietro le migliori atlete. I distacchi dalla vincitrice, nelle due gare Fis, sono importanti. Ma Vonn, diventata intanto imprenditrice e autrice di best seller (Strong is the New Beautiful), non sembra curarsene: “Sono più avanti del previsto”, ha detto. E dopo quasi sei anni dal ritiro, la troveremo di nuovo in Coppa del mondo, a Sankt Moritz. Parteciperà alle Olimpiadi di Milano-Cortina? Chi può dirlo. L’augurio è che stia bene, sempre. E non fa nulla se i risultati non dovessero arrivare.
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