Mosca, 13 dic. (Adnkronos/Afp) - Vladimir Putin alza il tiro, la Russia accelera nella guerra con l'Ucraina. Dopo oltre 1000 giorni di conflitto, il livello dello scontro aumenta ulteriormente in attesa dell'arrivo di Donald Trump sulla scena.
L'insediamento del nuovo presidente americano, in programma tra poco più di un mese, viene visto come il prologo ad uno sforzo per la soluzione negoziale della guerra. Adesso, quindi, sul campo diventa fondamentale conquistare terreno e consolidare posizioni che poi verranno spese al tavolo delle trattative.
Le forze armate russe continuano a spingere nell'est dell'Ucraina e quotidianamente il ministero della Difesa di Mosca annuncia la 'liberazione' di villaggi ridotti sostanzialmente a cumuli di macerie. I passi avanti sul terreno - e sulla cartina - servono a consolidare la posizione che Putin ha esposto e ribadito più volte: la Russia considerà annesse le regioni strappate all'Ucraina (Donetsk, Luhansk, Zaporizhzhia e Kherson) e controllate solo parzialmente.
Nelle ultime ore, la Russia ha lanciato uno dei suoi più grandi attacchi missilistici di sempre, colpendo la rete energetica ucraina mentre le temperature scendono sotto lo zero, in quello che Mosca ha definito una rappresaglia per l'attacco di Kiev con missili americani Atacms contro un aeroporto della Russia meridionale all'inizio della settimana. Il Cremlino ricorda di aver avvertito che avrebbe risposto e poi ha elogiato Trump, che ha bollato come "sciocca" l'idea di usare queste armi per colpire in profondità la Russia.
"La dichiarazione è pienamente in linea con la nostra posizione e con la nostra visione delle ragioni dell'escalation", ha detto ai giornalisti il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, aggiungendo che "è ovvio che Trump capisca esattamente cosa stia facendo degenerare la situazione".
"In risposta all'uso di armi americane a lungo raggio, le forze armate russe hanno condotto un massiccio attacco contro strutture critiche dell'infrastruttura energetica e di carburante dell'Ucraina", ha rivendicato il ministero della Difesa russo in un post su Telegram. L'attacco ha "gravemente danneggiato" alcune centrali elettriche ucraine, ha affermato il fornitore di energia Dtek, e ha lasciato senza elettricità migliaia di persone. La Russia ha lanciato 94 missili durante il bombardamento, tra cui missili da crociera e balistici, e quasi 200 droni, secondo l'aeronautica militare ucraina, e ha affermato di aver abbattuto 81 missili.
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha dichiarato che l'attacco dimostra che Mosca non è interessata alla pace. "Questo è il 'piano di pace' di Putin: distruggere tutto. Questo è il modo in cui vuole i 'negoziati': terrorizzando milioni di persone", ha scritto in un post su X, chiedendo più sistemi di difesa aerea occidentali per proteggere i cieli dell'Ucraina e sanzioni più severe nei confronti di Mosca, per limitarne la capacità belliche. Sono state segnalate esplosioni in diverse regioni e danni alle infrastrutture nella regione occidentale di Ivano-Frankivsk.
Metà della regione occidentale di Ternipol è rimasta senza elettricità, hanno affermato le autorità. "Mentre gli ucraini si svegliano nel giorno più freddo dell'inverno, il nemico cerca di spezzarci lo spirito con questo cinico attacco terroristico", ha affermato il ceo di Dtek, Maxim Timchenko.
Gli addetti alla fornitura di energia elettrica stanno valutando i danni e hanno già iniziato a lavorare per ripristinare la corrente. "La Russia mira a privarci di energia. Invece, dobbiamo privarla dei mezzi del terrore", ha scritto il ministro degli Esteri Andriy Sybiga sui social media dopo l'ultimo attacco, aggiungendo che l'Ucraina ha bisogno di 20 sistemi di difesa aerea Nasams, Hawk o Iris-T.
Nella sua intervista con la rivista Time, che lo ha nominato persona dell'anno, Trump ha insistito sul fatto che non abbandonerà l'Ucraina. Ma le sue ripetute dichiarazioni in cui si vantava di poter porre fine alla guerra in poche ore hanno fatto sorgere il timore che possa costringere Kiev a un accordo alle condizioni della Russia.
L'amministrazione uscente di Joe Biden si sta affrettando a rafforzare gli aiuti prima dell'insediamento di Trump a gennaio e nelle ultime ore ha annunciato la fornitura di un nuovo pacchetto da 500 milioni di dollari.
Anche i leader occidentali stanno intensificando i loro sforzi diplomatici e si parla sempre più del possibile dispiegamento di truppe di mantenimento della pace. Il presidente francese Emmanuel Macron e il primo ministro polacco Donald Tusk hanno discusso della possibilità di dispiegare una forza di peacekeeping in caso di cessate il fuoco, ha affermato Tusk, in un incontro tenutosi ieri a Varsavia. Ma il Cremlino ha respinto l'idea che le due parti possano facilmente sedersi al tavolo delle trattative. "Non vogliamo un cessate il fuoco, vogliamo la pace, una volta che le nostre condizioni saranno soddisfatte e tutti i nostri obiettivi saranno raggiunti", ha detto Peskov, ribadendo che al momento non ci sono "i prerequisiti per i negoziati".