Nino Ciccarelli, storico capo ultrà dell’Inter fondatore del gruppo “Vinking” è stato arrestato quest’oggi dai carabinieri di Milano. Tuttavia, il legale Mirko Perlino ha dichiarato che il suo cliente è alle prese con un percorso di recupero in un Sert, e proprio per questo motivo sorge un‘incompatibilità col carcere. Il pm, considerata la documentazione prodotta dall’avvocato, ha quindi revocato l’ordine di carcerazione.

Dopo il recente maxi-blitz della Polizia e della Guardia di Finanza, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Milano, contro le tifoserie ultras di Inter e Milan, i problemi per i tifosi nerazzurri non non sembrano avere fine. Nella mattinata odierna, Ciccarelli era stato arrestato per un cumulo di pene dal valore di 4 anni e 8 mesi. L’uomo era stato condotto nel penitenziario di San Vittore, fin quando il suo avvocato ha segnalato che il 55enne sta seguendo un percorso di recupero in un Sert. Pertanto, il fondatore dei Viking è tornato in libertà dopo sole 4 ore.

L’uomo era già stato condannato a 3 anni 10 mesi per gli scontri avvenuti prima della partita Inter-Napoli del 26 dicembre del 2018 in cui, a seguito dei disordini di via Novara, era morto l’ultrà del Varese Daniele “Dede” Belardinelli, investito dall’auto guidata da un tifoso napoletano. A questa condanna per rissa e lesioni, se ne sono sommate altre tre per reati minori, tra cui una per guida in stato di ebbrezza. L’ultras nerazzurro, nell’ambito dell‘inchiesta “Doppia Curva“, non risulta indagato ma destinatario di una perquisizione da parte della Squadra mobile.

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