Solo la soluzione dei due popoli e due Stati può dare inizio a una stagione di pace solida e duratura. Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e quello dell’Autorità nazionale palestinese (Anp), Mahmoud Abbas (Abu Mazen), sono sulle stesse posizioni. Così, nel corso del loro incontro, hanno voluto lanciare un messaggio alle parti in conflitto affinché si spinga per un rapido cessate il fuoco e l’avvio di colloqui immediati, con l’Anp pronta a fare da subito la sua parte: “Una volta che sarà avviata la soluzione dei due Stati e due popoli, chiederò ai Paesi arabi e musulmani di riconoscere lo Stato di Israele”, ha promesso Abbas.
Il primo passo da compiere, però, è quello di far cessare le armi: “Una volta che ci sarà il cessate il fuoco a Gaza, l’Autorità palestinese dovrà avere un ruolo centrale”, ha detto Mattarella ricordando le stragi “inaccettabili” che si sono susseguite da quella del 7 ottobre 2023: “Dopo l’orrore del 7 ottobre si è aperta una spirale inaccettabile di violenza su Gaza che ha colpito i civili, donne e bambini – ha proseguito il capo dello Stato – Ci impegniamo per un reale e definitivo cessate il fuoco e per il rilascio degli ostaggi nelle mani di Hamas. Ci auguriamo che la soluzione due Stati due popoli sia immediata. Senza questa prospettiva ci saranno sempre esplosioni di violenze”. E la preoccupazione si allarga anche a quello che succede “in Cisgiordania e Gerusalemme Est con insediamenti che contraddicono le risoluzioni dell’Onu con violenze contro i palestinesi.
Dopo l’invito del Qurinale a un costante sforzo improntato alla pace, Abu Mazen promette che “una volta che sarà avviata la soluzione dei due Stati e due popoli chiederò ai Paesi arabi e mussulmani di riconoscere lo Stato di Israele”, ha detto invitando poi l’Italia a riconoscere ufficialmente lo Stato di Palestina per accelerare questo processo. Un iter che si rende urgente e necessario proprio a causa della grave crisi umanitaria nei Territori palestinesi e a Gaza in particolare, ricorda Abbas parlando delle decine di migliaia di vittime e dispersi: si assiste a una “crescente violenza in Cisgiordania, compresa Gerusalemme Est, alle continue uccisioni perpetrate da Israele, incursioni nelle città, nei paesi, nei villaggi e nei campi profughi palestinesi, l’espansione coloniale e la profanazione dei luoghi sacri, in particolare a Gerusalemme, oltre ai crimini commessi ininterrottamente dai coloni israeliani contro la popolazione palestinese”. Il capo dell’Anp ha comunque voluto sottolineare che “ciò che è avvenuto il 7 ottobre è disumano e inaccettabile. Non siamo per la violenza e abbiamo chiesto a Hamas la liberazione degli ostaggi”.