“La vicenda smaschera un sistema cinicamente classista”. Il sindacato Usb Calabria attacca il presidente della Regione Roberto Occhiuto che la settimana scorsa è stato operato al cuore all’azienda ospedaliera universitaria “Dulbecco” di Catanzaro.
“La sanità non è uguale per tutti” denuncia il sindacato secondo cui, in merito all’intervento chirurgico del governatore di Forza Italia, ci sarebbero state “disparità, abusi e privilegi con la complicità dei vertici della azienda Dulbecco”. Che replica: “L’intervento cardiochirurgico a cui è stato sottoposto il presidente Roberto Occhiuto è stato svolto secondo prassi e procedure aziendali consolidate e utilizzate in entrambi i presidi dell’Azienda ospedaliera universitaria ‘Renato Dulbecco’”.
Ma andiamo con ordine per capire cosa è successo in Calabria, quando Occhiuto la mattina del 4 dicembre annuncia, con un video su Facebook, che sta andando a operarsi perché “da qualche tempo – sono le sue parole – il mio cuore sta dando qualche problema, la valvola mitralica, e quindi per qualche giorno sarò offline ma ritornerò”.
Oltre al commento sui social della presidente del Consiglio Giorgia Meloni (“Forza Roberto! Ti aspettiamo in salute, con rinnovata tenacia ed energia”), a stretto giro è arrivata pure la nota stampa della Regione Calabria in cui si specificava che Occhiuto sarebbe stato sottoposto a un “intervento di cardiochirurgia”. “In seguito ad alcuni accertamenti clinici – recitava il primo comunicato – al governatore era stata diagnosticata una severa insufficienza mitralica legata ad un prolasso della stessa valvola cardiaca. L’operazione è eseguita dall’equipe del professor Pasquale Mastroroberto, primario del reparto di cardiochirurgia, e sarà presente nel team anche il dottor Daniele Maselli, esperto in chirurgia endoscopica”.
Tutto in regola. Anzi no. Una premessa è d’obbligo: fortunatamente l’intervento di cardiochirurgia alla valvola mitralica del governatore è andato bene, Occhiuto è stato già dimesso, ha iniziato la riabilitazione e gli auguriamo una pronta guarigione, che possa rimettersi presto e tornare al suo lavoro.
Passata la paura, tra l’altro legittima, però, iniziano le polemiche. Le timide voci sulla circostanza che a operarlo, di fatto, sia stato non il primario dell’ospedale pubblico ma un medico esterno circolavano già mentre Occhiuto era sotto i ferri. Due giorni fa hanno trovato corpo nella denuncia pubblica dell’Usb Calabria.
Attese le dimissioni ospedaliere del presidente della Regione, il sindacato segnala “alcune gravi criticità emerse da questa vicenda, che mettono in evidenza una disparità di trattamento inaccettabile nella sanità calabrese. L’intervento cui è stato sottoposto il presidente Occhiuto, una plastica della valvola mitrale eseguita con tecnica endoscopica mininvasiva e tecnologia 3D di ultima generazione, rappresenta un’opzione chirurgica all’avanguardia, capace di ridurre significativamente i tempi di recupero e le complicazioni post-operatorie. Tuttavia, questa procedura non è normalmente garantita ai cittadini calabresi. Nei nostri ospedali, un intervento di questo tipo è realizzabile esclusivamente tramite sternotomia, con il torace aperto, una modalità che comporta degenze più lunghe e rischi di infezioni molto più elevati. Questo episodio solleva, dunque, interrogativi gravi sulla reale equità di accesso alle cure nella nostra regione”.
Ecco perché, secondo il sindacato Usb, ci sarebbero alcuni aspetti di gestione amministrativa e sanitaria della vicenda che andrebbero spiegati: “La presenza in sala operatoria del dottor Daniele Maselli, cardiochirurgo di chiara fama ma privo di qualsiasi contratto con l’azienda Dulbecco, solleva dubbi sul legittimo utilizzo delle risorse pubbliche. È legittimo chiedersi come sia stato possibile che un professionista privato abbia avuto accesso a una sala operatoria pubblica, con la collaborazione di personale medico pagato dai calabresi, senza che ci fosse alcuna forma di autorizzazione o convenzione ufficiale. E ancora, come è possibile che i vertici aziendali non fossero a conoscenza di quanto stava accadendo? È lecito dubitare della loro estraneità o ipotizzare una colpevole complicità?”.
Domande legittime alle quali l’Usb, in assenza di reazioni da parte dell’Azienda ospedaliera, si dà anche una risposta: “Il sistema sanitario pubblico è stato strumentalizzato per garantire un privilegio inaccettabile a un paziente ‘eccellente’”. In altre parole, stando alla ricostruzione del sindacato Usb, per sottoporsi a questo tipo di intervento al cuore Occhiuto aveva due strade: farlo in Calabria dove si utilizza la tecnica della sternotomia, che avrebbe richiesto tempi più lunghi di recupero e rischi di infezione più alti (in quanto è un’operazione a cuore aperto), oppure andare fuori regione dove il dottore Maselli, che in passato operava in una clinica privata a Catanzaro, lo avrebbe operato “con tecnica endoscopica mininvasiva e tecnologia 3D di ultima generazione”. Questa seconda ipotesi, però, non sarebbe stato un grande spot pubblicitario per la Sanita calabrese di cui Occhiuto è commissario che sarebbe stato sommerso dalle polemiche.
E allora ecco la soluzione: “Pur non scegliendo una struttura privata dove opera il dottore Maselli – scrive l’Usb –, si è permesso il ‘privilegio’ di utilizzare arrogantemente una struttura pubblica per un medico che con il Servizio sanitario regionale non ha alcun rapporto. La possibilità di chiamare un chirurgo privato, che lavora tra Napoli e Bari, per un intervento in un ospedale pubblico è un privilegio che nessun altro cittadino calabrese avrebbe potuto permettersi. Questa arroganza non ci sorprende, perché è l’espressione diretta di un sistema che perpetua disuguaglianze e alimenta la sfiducia nelle istituzioni. Occhiuto afferma quotidianamente che in sanità ci ha messo la faccia, ma mai come questa volta l’ha persa”.
Pubblicate su alcuni giornali calabresi nei giorni scorsi, quelle dell’Usb sono accuse pesantissime alle quali l’Azienda ospedaliera universitaria “Dulbecco” fino ad oggi non aveva replicato. Attraverso gli uffici regionali, ilfattoquotidiano.it ha contattato i vertici della struttura sanitaria per avere spiegazioni sulla vicenda.
Dopo qualche ora, mentre Occhiuto ancora in riabilitazione non risponde all’Usb, ecco la nota stampa di replica dell’ospedale: “Il coinvolgimento di specialisti esterni è una pratica diffusa in tutto il mondo e dunque anche in tutta Italia, è finalizzato a fare acquisire alle aziende le necessarie expertises, ed è propedeutico a un positivo scambio di tecniche e competenze tra professionalità d’avanguardia. Tra il 2023 e il 2024, solo per citare gli anni più recenti, presso l’Aou ‘Dulbecco’ di Catanzaro si sono svolti almeno 23 interventi con medici esterni all’azienda (dipendenti pubblici o specialisti privati) esperti nell’esecuzione di procedure nell’ambito di un particolare settore che richiedono specifiche expertises, con l’espresso consenso del paziente. In 13 casi si è trattato di interventi alla valvola mitralica. Tutte queste occasioni, oltre ad aver consentito di fornire un’adeguata risposta assistenziale a bisogni di salute complessi, hanno rappresentato opportunità di scambio di esperienze tecnico-pratiche e di protocolli assistenziali nell’ambito di settori di alta specialità”.
Per quarto riguarda, invece, “l’intervento a cui è stato sottoposto il presidente Occhiuto, è opportuno chiarire – scrivono i vertici dell’azienda ospedaliera di Catanzaro – che l’espletamento dell’attività da parte dei professionisti individuati dal direttore della cardiochirurgia della Dulbecco è stata oggetto di autorizzazione da parte della direzione e, come negli altri casi citati, è stato svolto a titolo gratuito, con copertura assicurativa a carico dei professionisti, non comportando alcuno esborso da parte dell’azienda”.
Bollando, infine, come “sterile polemica” la denuncia dell’Usb, l’ospedale Dulbecco ribadisce “la strategicità di tale approccio organizzativo e clinico che continuerà a essere perseguito, in linea con il resto del Paese, nel convincimento che ciò rappresenti anche un fattore di crescita di una azienda ospedaliera universitaria che ambisce a diventare hub di riferimento dell’intero Mezzogiorno d’Italia”.
La nota della Dulbecco chiarisce quasi tutto: sicuramente rassicura sugli aspetti burocratici dell’intervento eseguito sul cuore del governatore di Forza Italia spiegando che è stata una “prassi consolidata” quella di far operare medici esterni, “a titolo gratuito”, nelle sale operatorie dell’ospedale di Catanzaro.
Resta da rispondere, quindi, a una sola domanda: a tutti i calabresi che ne hanno bisogno e lo richiedono sarà garantito lo stesso intervento al cuore con tecnica endoscopica mininvasiva e tecnologia 3D?