Un talentuoso produttore e una delle cantanti più innovative del panorama musicale italiano insieme. Poi che siano fratello e sorella è solo un piccolo dettaglio trascurabile. Fino a qui tutto bene. Ma cosa accomuna Whitney Houston ai due giovani artisti italiani? L’amore per la spiritualità e per il gospel.
“Casa Gospel” contiene otto brani che mescolano in maniera sapiente la musicalità inconfondibile di uno dei generi musicali più amati al mondo alle note più fresche e innovative dell’rnb. Un sogno? No, una realtà. L’artista americana, infatti, nel corso della sua carriera aveva testimoniato e mai trascurato le sue origini, miscelando i generi nei suoi dischi. Fino all’ultimo “I Look To You” del 2009.
Quello che colpisce di questo album singolare è che va verso una direzione spirituale più prettamente umanista come, ad esempio, in “Posto Mio” (“È già da un po’ qui che non risorge il sole. Io che ho visto la tempesta vorrei stare altrove. Lontano da queste persone. Lontano dal mio stesso umore” sono i versi di in “Posto Mio”), “Back To Back” (“La testa fa parkour. Vola da roma a paris in jet. E non si prende mai uno stop”).
“Occhi miei” che chiude il disco colpisce per la sincerità delle parole del testo, considerando anche thasup che si è dovuto allontanare dallo showbusiness per motivi personali: Dico che non vivo per successo perché se ci vivi dopo affondi. E sto mondo cerca solo questo. Anche solo per pochi secondi. Tu poi guarda il cielo e lì ti trovi È lì che trovi pace che poi non cessa”.
Amen.