I lavori sulla Manovra sono in stallo. Dopo le proteste dell’opposizione, critica per questioni di merito e di metodo rispetto alle modifiche annunciate, il governo non ha depositato il secondo pacchetto di emendamenti previsti in commissione Bilancio alla Camera. “C’è la volontà di fare le cose per bene, nel rispetto delle prerogative delle opposizioni e della maggioranza. La fretta è una cattiva consigliera”, ha detto il sottosegretario al Mef Federico Freni lasciando i lavori nella notte. La seduta è stata rinviata nella tarda mattinata di sabato, alle 12, quando si riprenderà con un ufficio di presidenza. Slitta dunque la presentazione degli emendamenti dell’esecutivo, attesi per ore. “C’erano tantissime coperture che non potevano stare dentro un maxi emendamento, andava spacchettato – ha detto il deputato di Avs Marco Grimaldi – Ancora adesso non c’era una relazione che facesse capire quali sono le uscite e quali le entrate, non c’erano i presupposti per il deposito”. Contestata anche l’assenza delle relazioni tecniche negli emendamenti dei relatori, tra cui la correzione di tabelle sui tagli ai ministeri.

Intanto girano, come al solito, le bozze. Tra gli emendamenti c’è l’inserimento della web tax che però è prevista solo per le grandi aziende con ricavi sopra i 750 milioni, mentre la tassa sulle plusvalenze delle criptovalute scende al 26% nel 2025 (la manovra la portava al 42%), e poi sale al 33% dal 2026.

Tra i contenuti principali contenuti negli emendamenti del governo che dovrebbero essere depositati in giornata anche l’annunciata “Ires premiale“, per le imprese che reinvestono in azienda l’80% degli utili. L’Ires, secondo la bozza, calerà di 4 punti percentuali se si verificheranno queste condizioni: una quota non inferiore all’80% degli utili dell’esercizio in corso al 31 dicembre 2024 sia accantonato ad apposita riserva; un ammontare non inferiore al 30% degli utili accantonati sia destinata a investimenti per l’acquisto di beni strumentali nuovi, destinati a strutture produttive in Italia. Gli investimenti non devono, in ogni caso, essere inferiori a 20mila euro. Le aziende però non dovranno aver ridotto i lavoratori rispetto alla media del triennio precedente, e dovranno assumere a tempo indeterminato l’1% di lavoratori in più.

Arriva poi un fondo da 70 milioni di euro per il finanziamento delle partecipazioni dei lavoratori alla gestione e ai risultati di impresa. Mentre viene rifinanziato con 10 milioni di euro il fondo per la morosità incolpevole, che aiuta chi non riesce a pagare l’affitto dopo aver perso il lavoro. Oltre al bonus elettrodomestici, che assegna fino a 100 euro (200 per chi ha redditi sotto i 20mila euro) a chi compra un apparecchio nuovo, c’è anche il nuovo prelievo su giochi e scommesse, per ora senza scopo. Sui giochi di carte o bingo a distanza, la tassa sarà del 25,5% delle somme che, in base al regolamento di gioco, non risultano restituite al giocatore. Per le scommesse sportive a quota fissa sarà del 20,5% su rete fisica, e del 24,5%, se la raccolta avviene a distanza, applicata sulla differenza tra le somme giocate e le vincite corrisposte.

Ieri è stato presentato dal governo primo pacchetto di 5 emendamenti, con la limitazione del fondo di garanzia per i mutui prima casa e procedure semplificate per il piano di incentivi alla imprese Transizione 5.0. In serata i relatori hanno depositato 18 emendamenti, tra cui l’aumento per l’adeguamento all’inflazione delle tariffe autostradali dell’1,8% e l’equiparazione dei compensi dei ministri non eletti a quello dei colleghi parlamentari.

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