La commissione Bilancio non ha ancora licenziato il testo, a causa delle lentezze del governo sulle modifiche. I dem: "Valgono un terzo delle risorse". La tassa sulle cripto scende, web tax solo per le grandi aziende: le novità
I lavori sulla Manovra sono in stallo e slitta l’approdo della legge di Bilancio in Aula alla Camera. Era previsto lunedì, ma le tribolazioni interne alla maggioranza hanno provocato così tanti ritardi da non portare i parlamentari della commissione Bilancio a non licenziare il testo. L’esecutivo infatti ha ritardato più volte il deposito del secondo […]
I lavori sulla Manovra sono in stallo e slitta l’approdo della legge di Bilancio in Aula alla Camera. Era previsto lunedì, ma le tribolazioni interne alla maggioranza hanno provocato così tanti ritardi da non portare i parlamentari della commissione Bilancio a non licenziare il testo. L’esecutivo infatti ha ritardato più volte il deposito del secondo pacchetto di emendamenti previsto per venerdì. Così alla fine il presidente della commissione Giuseppe Mangialavori ha comunicato che la riapertura della seduta, sabato pomeriggio, serve appunto solo al deposito delle modifiche decise dal governo. Per il resto dei lavori, se ne parla lunedì. Le opposizioni hanno a lungo contestato anche l’assenza delle relazioni tecniche negli emendamenti dei relatori, tra cui la correzione di tabelle sui tagli ai ministeri.
“Di fronte a quello che abbiamo visto in questi giorni l’unica cosa che può avvenire è che Giorgetti si prenda la responsabilità di aver riscritto una manovra che non funziona”, ha detto la capogruppo del Pd alla Camera, Chiara Braga. “Si sta preannunciando – prosegue – uno stravolgimento totale, gli emendamenti annunciati di cui leggiamo sulle agenzie valgono almeno un terzo praticamente della legge di bilancio e quella manovra non esiste più. Davanti anche alla mancanza di risposte basilari alle richieste delle opposizioni, il ministro dell’Economia deve venire personalmente a metterci la faccia e seguire la manovra, questa sarebbe l’unica condizione per poter davvero riprendere i lavori e assumersi fino in fondo la responsabilità di questo fallimento del governo”.
A proposito degli stravolgimenti evocati da Braga, come al solito, girano le bozze. Tra gli emendamenti c’è l’inserimento della web tax che però è prevista solo per le grandi aziende con ricavi sopra i 750 milioni, mentre la tassa sulle plusvalenze delle criptovalute scende al 26% nel 2025 (la manovra la portava al 42%), e poi sale al 33% dal 2026. Tra i contenuti principali contenuti negli emendamenti del governo c’è anche l’annunciata Ires premiale, per le imprese che reinvestono in azienda l’80% degli utili. L’Ires, secondo la bozza, calerà di 4 punti percentuali se si verificheranno queste condizioni: una quota non inferiore all’80% degli utili dell’esercizio in corso al 31 dicembre 2024 sia accantonato ad apposita riserva; un ammontare non inferiore al 30% degli utili accantonati sia destinata a investimenti per l’acquisto di beni strumentali nuovi, destinati a strutture produttive in Italia. Gli investimenti non devono, in ogni caso, essere inferiori a 20mila euro. Le aziende però non dovranno aver ridotto i lavoratori rispetto alla media del triennio precedente, e dovranno assumere a tempo indeterminato l’1% di lavoratori in più.
Arriva poi un fondo da 70 milioni di euro per il finanziamento delle partecipazioni dei lavoratori alla gestione e ai risultati di impresa. Mentre viene rifinanziato con 10 milioni di euro il fondo per la morosità incolpevole, che aiuta chi non riesce a pagare l’affitto dopo aver perso il lavoro. Oltre al bonus elettrodomestici, che assegna fino a 100 euro (200 per chi ha redditi sotto i 20mila euro) a chi compra un apparecchio nuovo, c’è anche il nuovo prelievo su giochi e scommesse, per ora senza scopo.
Sui giochi di carte o bingo a distanza, la tassa sarà del 25,5% delle somme che, in base al regolamento di gioco, non risultano restituite al giocatore. Per le scommesse sportive a quota fissa sarà del 20,5% su rete fisica, e del 24,5%, se la raccolta avviene a distanza, applicata sulla differenza tra le somme giocate e le vincite corrisposte. Venerdì era stato presentato dal governo primo pacchetto di 5 emendamenti, con la limitazione del fondo di garanzia per i mutui prima casa e procedure semplificate per il piano di incentivi alla imprese Transizione 5.0. In serata i relatori hanno depositato 18 emendamenti, tra cui l’aumento per l’adeguamento all’inflazione delle tariffe autostradali dell’1,8% e l’equiparazione dei compensi dei ministri non eletti a quello dei colleghi parlamentari.