Scuola

Tredicesima amara per il personale scolastico, dopo il “pacco di Natale” del 2023 che l’aveva gonfiata

Un anno fa alla mensilità aggiuntiva era stato unito anche l'anticipo sul rinnovo contrattuale del triennio 2022-2024, per un totale di un migliaio di euro

Tredicesima più magra per gli insegnanti e il personale scolastico che venerdì 13 dicembre hanno incassato la mensilità aggiuntiva di fine anno e lo stipendio di dicembre. Con un’amara sorpresa: il totale è sensibilmente più basso del 2023, quando insieme alla tredicesima era stato versato anche l’anticipo sul rinnovo contrattuale del triennio 2022-2024, per un […]

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Tredicesima più magra per gli insegnanti e il personale scolastico che venerdì 13 dicembre hanno incassato la mensilità aggiuntiva di fine anno e lo stipendio di dicembre. Con un’amara sorpresa: il totale è sensibilmente più basso del 2023, quando insieme alla tredicesima era stato versato anche l’anticipo sul rinnovo contrattuale del triennio 2022-2024, per un totale di un migliaio di euro aggiuntivi in media rispetto al normale stipendio e alla tredicesima spettanti.

Un’operazione che la Cgil rivendica di aver denunciato all’epoca come il “pacco” di Natale: “Di fatto una ‘dazione’ che intercettò le esigenze della categoria stante le gravi ristrettezze economiche in cui versa e le accresciute necessità di spesa specie durante le festività”, si legge in una nota di qualche giorno fa della confederazione. In cui si sottolinea come “questo dicembre non solo questa operazione non è ripetibile, non solo i lavoratori non riceveranno alcun beneficio economico, ma non si vedranno corrisposte neanche le restanti somme spettanti per il rinnovo contrattuale poiché le trattative non sono state neanche avviate nonostante il CCNL sia scaduto da tre anni”.

Un bel problema per chi non avesse fatto i conti in anticipo. Secondo l’indagine sui consumi di Natale 2024 realizzata da Confcommercio-Imprese per l’Italia in collaborazione con Format Research, la tredicesima continua ad essere un sostegno importante per molte famiglie che la utilizzeranno principalmente per le spese per la casa e la famiglia (22,1%), il risparmio (21,9%) e pagamento di tasse e bollette (21,7%).

L’attesa per la mensilità aggiuntiva, rileva poi il tradizionale sondaggio Confesercenti-Ipsos, è sempre altissima: solo il 16% di chi la riceve ritiene che non abbia un impatto significativo sulle sue finanze, mentre per oltre uno su due – il 53% – l’entrata aggiuntiva permette di vivere più serenamente durante l’anno, e per il 31% è indispensabile per coprire spese altrimenti fuori portata.

Magra consolazione, per chi lo riceverà nella busta paga di dicembre, il Bonus Natale da 100 euro. La gratifica spetta a lavoratori dipendenti con un reddito 2024 non superiore a 28.000 euro. Condizione indispensabile, poi, avere almeno un figlio, anche se nato fuori del matrimonio, riconosciuto, adottivo, affiliato o affidato, a carico.