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Women in male fields, il nuovo di TikTok che ironizza sui comportamenti tossici degli uomini: “Stiamo capendo che non è colpa nostra”. E loro rispondono così

A scriverne, tra gli altri, anche il New York Times. Ecco in cosa consiste il trend e perché è importante che se ne parli

di Paolo Aruffo
Women in male fields, il nuovo di TikTok che ironizza sui comportamenti tossici degli uomini: “Stiamo capendo che non è colpa nostra”. E loro rispondono così

“Women in male fields” (ovvero “Donne in ambiti maschili”). Si chiama così il trend – per certi versi insolito – che si sta diffondendo su TikTok e di cui parlano, tra gli altri, anche l’Independent e il New York Times. Filmato dopo filmato, le donne vestono i panni maschili e rispondono con le frasi (stereotipate) degli uomini durante le relazioni, specialmente agli inizi oppure alla fine, quando la storia sta terminando. Uomini spesso alle prese con incertezze e difficoltà nell’essere sinceri. Un trend simpatico e ironico, che va inteso come tale. C’è anche chi cerca di renderlo più interessante, affrontando tematiche più profonde e serie. Ma procediamo con ordine.

Come vengono realizzati i video per #WomenInMaleFields? È tutto molto semplice. Le donne si registrano oppure pubblicano una foto mentre fanno qualcosa, qualsiasi essa sia. L’elemento fondamentale è il testo sullo schermo, in cui la creator si impegna a riportare un comportamento “tossico” che, negli appuntamenti, talvolta è attribuito agli uomini. La canzone in sottofondo deve necessariamente essere “Anaconda” della rapper statunitense Nicky Minaj. Logicamente va aggiunto l’hashtag di riferimento; questo consente a tutte coloro che creano i video di trovarsi a vicenda. È un modo, leggero, per sfogarsi e mettere in luce le esperienze negative avuto con gli uomini che non sono stati gentili, troppo vaghi o proprio bugiardi. Viene sottolineato come le relazioni romantiche o sessuali in cui una delle parti (o entrambe) non comunicano chiaramente le proprie intenzioni, creino uno spazio fertile per comportamenti quantomeno opachi. E qui ci si ferma, prima di addentrarsi in un campo più psicologico che esula dall’intento dell’articolo.

Va sottolineato, inoltre, che c’è anche chi ha provato ad andare oltre il semplice trend e interpretarlo da un altro punto di vista. Come Jessica Wetz – avvocatessa specializzata in diritti umani e seguita da quasi 300.000 follower sulla piattaforma cinese – che, in un video da 2,7 milioni di visualizzazioni, ha affermato: “La parte migliore di questo trend è che noi donne stiamo capendo che non è colpa nostra. Basta dare uno sguardo ai commenti, in cui le ragazze scrivono: ‘Anche a te il tuo ragazzo dice queste cose?’ Io credo che TikTok stia avendo un grande impatto sul femminismo”, ha detto, spiegando poi che spesso le donne semplicemente cercano il rispetto reciproco. Quindi invitandole a non sentirsi sbagliate. Qualcuna di loro, che ha partecipato al trend, si è riallacciata a tematiche purtroppo molto attuali: molestie, cat calling, violenze. In questo modo #WomenInMaleFields diventa anche l’occasione per denunciare o almeno discutere del ruolo della donna, della disparità dei salari tra uomo e donna ma anche di femminicidio. “Mi ha rifiutata quindi l’ho ucciso”, ha scritto una ragazza “vestendo gli abiti” di un assassino. “Purtroppo hai vinto il trend”, “Hai fatto bene, sicuramente lui se l’è andata a cercare”, “Ma non è colpa tua, era solo un momento d’ira”.

Questi i commenti sotto al filmato, da interpretare evidentemente seguendo la logica del trend. Trend che, va da sé, non deve portare alla generalizzazione né a un desiderio di “vendetta”. Gli uomini, infatti, hanno replicato con tono ironico dando vita al #MenInWomenFields. Si tratta esattamente dello stesso trend, a parti inverse (ma non sta riscuotendo lo stesso successo). Per esempio c’è un farmacista italiano che lo ha adattato al proprio ambito lavorativo. Per farlo ha deciso di registrare un video parlato, dunque discostandosi leggermente dall’esecuzione standard del trend. “Oggi ero dietro al banco, entra una signora e io vado verso lei e le dico ‘buongiorno’. Lei mi schiva, guarda la ma collega e mi dice: ‘Chiedo a lei perché ho bisogno di un contorno occhi'”, ha esordito il farmacista. Che poi ha continuato il racconto: “Ma chi le ha detto che io non so consigliare un contorno occhi? C’è quella cosa odiosa di quando entrano le persone in farmacia e dicono a una farmacista donna: ‘C’è il dottore?’, questo è maschilismo brutto. Però c’è anche l’opposto, dove vedono un uomo e pensano che non sarà capace. Ma questo dottore un minimo di formazione l’avrà fatta per stare in un posto dove vende anche il contorno occhi, no?”. Qualcuno gli ha dato ragione e qualcun altro, invece, ha ribaltato il punto di vista: “È ancora una volta misoginia perché la donna deve essere esperta di make up e cosmesi in ogni caso“. Insomma, non se ne esce più. Una cosa è certa: il trend è arrivato anche in Italia (anche la giovane attrice Jenny De Nucci ne ha realizzato uno) e, se può far scaturire delle riflessioni, perché non parlarne?

@jennydenuccisiete da denuncia

♬ Apparecchiato (feat. Nerissima Serpe) – Papa V & Fritu

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