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Abusi sulle “farfalle” della ritmica, si rifarà il processo alla ct Maccarani dopo lo scandalo delle intercettazioni del procuratore

La Procura della Federginnastica ha dovuto astenersi dal procedimento: il procuratore generale Ugo Taucer ha nominato due esterni a rappresentare l'accusa
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Si dovrà fare di nuovo il processo sportivo contro Emanuela Maccarani, l’allenatrice della nazionale di ginnastica ritmica accusata di maltrattamenti da due atlete che avevano denunciato i suoi frequenti scatti d’ira e insulti sistematici (“sei grassa”, “vergognati”, “fai schifo”, “ti pesa il culo”). Il 29 settembre Maccarani era stata sanzionata con una semplice ammonizione dal Tribunale federale, che aveva accolto la tesi del procuratore Michele Rossetti secondo cui la ct aveva peccato solo di “eccesso di affetto” e “troppa generosità“.

Poi però il Corriere della sera ha pubblicato le conversazioni in cui lo stesso procuratore, intercettato dalla Procura di Monza, definiva le denuncianti “due stronze che dicono cose che hanno avuto una risonanza paurosa… invitate da tutte le parti” e si accordava con i vertici della Federazione per ascoltare nel processo solamente testimoni a favore dell’incolpata, scelti da una lista predisposta dalla stessa Maccarani.

Dopo lo scandalo il procuratore generale del Coni Ugo Taucer ha ordinato la revisione del processo, e la Procura della Federginnastica ha dovuto astenersi dal procedimento. Registrata l’astensione, Taucer ha nominato due procuratori esterni che sosterranno l’accusa. Sull’operato di Rossetti (che rischia la rimozione) ha invece aperto un fascicolo la Commissione di garanzia della Federazione.

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